Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Consigli di lettura

Papa Francesco: una guida necessaria tra speculazioni e preghiera

Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, rassicura sulle condizioni di Papa Francesco, sottolineando la sua voglia di reagire e la necessità della sua presenza nella Chiesa e nel mondo. Esorta a proteggerlo meglio, pur riconoscendo la sua propensione a non risparmiarsi. Ricorda che la Chiesa si governa con la testa, non con i piedi, e invita i fedeli alla preghiera per il Pontefice e per tutti coloro che soffrono, sottolineando il valore della solidarietà e delle relazioni umane.

L’Europa tra pressioni globali e sfida multilaterale

Negli ultimi anni, il multilateralismo europeo si è indebolito sotto la spinta di nazionalismo e bellicismo, soprattutto a Est, causando divisioni interne e mettendo a rischio la pace. Sul piano economico, l’UE subisce pressioni da Stati Uniti e Cina, ma il commercio resta la sua principale difesa. Geopoliticamente, il mondo cerca un nuovo equilibrio, ma senza un’intesa tra USA, Russia e Cina, la stabilità globale resta fragile. L’Europa rischia la marginalizzazione, ma può rilanciarsi con nuove alleanze, come un G9 o G10, e rafforzare il suo ruolo di regolatore globale.

USA. Appello contro il piano su Gaza di Trump

Lo firmano oltre 350 rabbini e figure della comunità ebraica nordamericana denunciandolo come un progetto di pulizia etnica e atto immorale. L’iniziativa, diffusa con una pagina pubblicitaria sul New York Times, ha raccolto il sostegno di artisti e intellettuali come Tony Kushner, Naomi Klein e Joaquin Phoenix. Il piano prevede il trasferimento forzato di un milione di palestinesi per fare spazio a un’area immobiliare. Interpellato dai media vaticani, il rabbino David Rosen ha sottolineato la gravità del progetto, ma dubita che l’appello influenzi la politica americana

Espulsioni di massa. Vite dietro le politiche dell’Amministrazione Trump

Paura e incertezza tra i migranti negli Stati Uniti a causa del programma, della nuova amministrazione Trump, che prevede l’espulsione di cittadini stranieri con status irregolare. Storie come quelle di Jorge, residente legale ma preoccupato per amici senza documenti, Gabriela, boliviana pronta a lasciare tutto per evitare l’arresto, e Carlos, venezuelano arrestato senza prove, mostrano gli effetti concreti di queste misure. Organizzazioni per i diritti dei migranti denunciano ostacoli all’assistenza legale, mentre strumenti come CBP One, che favorivano l’accesso legale, sono stati cancellati. Un vero clima di terrore ha spinto molti migranti a nascondersi e interrompere la loro vita quotidiana.

Indietro nell’800, con la politica del “fatto bruto”

La geopolitica, come l’abbiamo pensata negli ultimi decenni, va in tilt. La telefonata tra Trump e Putin, secondo Mariano Croce, sul Domani del 13 febbraio 2025, simboleggia il ritorno alla politica del "fatto bruto": decisioni unilaterali tra leader forti, senza regole condivise. Questo approccio minaccia la stabilità globale, trasformando la diplomazia in un gioco di potere arbitrario dove la flessibilità delle regole diventa un pretesto per giustificare ogni scelta sulla base della mera convenienza. Secondo Croce però, rinunciare al multilateralismo può offrire vantaggi immediati ma espone al caos. Senza principi e norme, il rischio è un assetto internazionale governato solo dalla forza, e per questo destinato all’instabilità e al conflitto permanente.

La guerra alla magistratura e l’odore di tirannia

Il conflitto tra l’amministrazione Trump e il potere giudiziario si intensifica. Diversi giudici federali hanno bloccato misure chiave, tra cui il licenziamento di migliaia di dipendenti USAID, l’accesso del DOGE di Elon Musk ai dati del Tesoro e il tentativo di revocare la cittadinanza per nascita, definito “platealmente incostituzionale”. Il vicepresidnte J.D. Vance contesta questi interventi della magistratura e sostiene che il Presidente può ignorarli, mentre altri avvertono che che ignorare le sentenze è “tirannia”. La battaglia sulla separazione dei poteri mette a rischio il sistema di controlli ed equilibri previsto dalla Costituzione.

Mentre l’Occidente discute, il trumpismo costruisce la post-democrazia

Un progetto autoritario si sta delineando con il ritorno di Trump alla Casa Bianca. La nuova destra non vuole solo vincere le elezioni, ma ridefinire le basi della democrazia, svuotandola dei suoi principi fondanti. Grazie a denaro, consenso e tecnologia, il trumpismo si sta trasformando in un modello globale che sfida la tradizione liberal-democratica. Tuttavia, l’opinione pubblica è frammentata e il disincanto democratico facilita questa deriva. La sinistra deve smettere di difendersi e tornare a contendere alla destra la visione del futuro, restituendo efficienza alla democrazia per contrastare la regressione autoritaria.

Centralizzazione e automazione: verso un esecutivo senza controllo

Il progetto di Elon Musk per ristrutturare il governo federale degli Stati Uniti, in stretta collaborazione con l'amministrazione Trump, mira a ridurre drasticamente il potere della burocrazia, concentrando sempre più il controllo nelle mani dell'esecutivo. Attraverso il "Department of Government Efficiency" (DoGE), Musk e Trump intendono ridurre il personale pubblico, automatizzare i processi e ridimensionare le agenzie governative, minando la separazione dei poteri e indebolendo il Congresso e la magistratura. Questo piano solleva gravi preoccupazioni riguardo alla centralizzazione del potere, ponendo le basi per un governo meno democratico e potenzialmente autoritario.

Trump, Musk e il potere assoluto

Un editoriale di Maurizio Ferrera analizza le mosse di Donald Trump nei primi mesi del suo ritorno alla Casa Bianca. Le sue politiche stanno erodendo i principi dello stato di diritto, tra cui la protezione della cittadinanza, i diritti civili e il sistema di pesi e contrappesi. Il presidente utilizza in modo aggressivo gli ordini esecutivi per accrescere il proprio potere, mentre la sua ammirazione per leader illiberali come Orbán solleva timori di una deriva autoritaria. Tuttavia, la resistenza istituzionale è in atto, con giudici e amministrazioni locali che sfidano i provvedimenti più controversi.

The Gaza Riviera: il Trump che è in noi

La scrittrice Letizia Pezzali analizza la proposta choc di Trump di trasformare Gaza in una “Riviera del Medio Oriente”, deportando la popolazione palestinese. Una fantasia imperialista, condannata globalmente, che riflette una mentalità economica occidentale: ogni crisi diventa un’opportunità, ogni spazio un affare. Trump è il prodotto di una cultura che ha normalizzato pratiche come la mercificazione delle crisi e l’uso di soluzioni rapide a scapito della complessità. Non rappresenta un’anomalia, ma l’estremizzazione di logiche economiche e politiche accettate. Questa visione potrebbe aprire la strada a future estremizzazioni, rafforzando dinamiche autoritarie e disumanizzanti.

L'inarrestabile ascesa dela "monarchia repubblicana" di Trump (e Musk)

Donald Trump, con il sostegno di Elon Musk, sta ridefinendo il ruolo globale degli Stati Uniti con una valanga di decreti esecutivi che minano le istituzioni federali e rafforzano il controllo politico. Privatizzazioni, protezionismo e misure repressive segnano il nuovo corso all’interno del Paese. In politica estera, Trump e Musk minacciano la sovranità di vari Paesi e propongono di trasformare Gaza in una riviera senza palestinesi. Intanto la Cina osserva con distacco giudicandoli “alla stregua di barbari”. Mentre l’architettura costituzionale americana vacilla il Paese si avvia verso la deriva di una monarchia repubblicana basata sul consenso della “plebe” e guidata dal potere economico e tecnologico.

Microsoft e l'esercito israeliano: Una zona grigia etico-giuridica?

Un’indagine rivela i legami profondi tra Microsoft e l’esercito israeliano. Documenti trapelati mostrano l'uso di Azure e dell’AI di OpenAI in operazioni militari, con un incremento del 64% nel consumo di servizi dall’inizio del conflitto a Gaza nel 2023. Il personale Microsoft lavora a stretto contatto con unità come la celebre Unità 8200, sollevando interrogativi su etica e responsabilità nell’uso della tecnologia civile per scopi bellici.

Gli USA di Trump: paradiso fiscale, centro della speculazione finanziaria e fortezza dell’IA

L’Executive Order di Trump abolisce l’accordo sulla tassazione delle multinazionali, rafforza la deregolamentazione finanziaria e trasforma gli Stati Uniti in un paradiso fiscale. Il provvedimento favorisce la fuga di imprese verso gli USA, mirando a farne il centro globale della speculazione finanziaria dell’intelligenza artificiale. In Europa, incapace di competere sull’IA e gravata dai costi della transizione ambientale e del riarmo, ciò potrebbe portare a una maggiore pressione fiscale sulle classi medio-alte. Le responsabilità di questa situazione non ricadono solo su Trump e le destre, ma anche sulle “sinistre riformiste”, finora incapaci di promuovere una seria azione redistributiva.

La guerra di Trump contro i migranti comincia oggi a Chicago

I rastrellamenti per la deportazione di “milioni di immigrati”, annunciati da Trump, dovrebbero iniziare oggi (martedì 21 gennaio) a Chicago. Da giorni è il panico nelle comunità di immigrati della città, sostenute dal sindaco Brandon Johnson e da gruppi di attivisti per i diritti civili. Anche la chiesa cattolica si sta mobilitando. Dopo le dichiarazioni di Papa Francesco, che ha definito le politiche anti-immigrati di Trump "una disgrazia", l’arcivescovo di Chicago ha parlato di "una ferita profonda per tutti noi", mentre il vescovo di San Diego le ha giudicate "incompatibili con la dottrina cattolica". ***Aggiornamento 22 gennaio*** L'assalto a Chicago è stato rinviato a causa del clamore mediatico suscitato. We Are All Chicagoans!

I cattolici europei contro le destre: mobilitazioni in Austria e Germania

Le mobilitazioni cattoliche in Austria e Germania dimostrano una ferma opposizione all’estrema destra in difesa della democrazia. A Vienna, cinquantamila persone guidate dall’Azione Cattolica Austriaca e sostenute anche da Caritas Austria, hanno protestato contro i rischi di razzismo e autoritarismo delle posizioni del “Partito della Libertà”. In Germania, numerose associazioni del laicato cattolico si sono schierate contro le iniziative xenofobe di “Alternativa per la Germania”. In entrambi i paesi una serie di appelli e documenti sottolineano la responsabilità dei cristiani nel combattere discriminazione e populismo, promuovendo coesione sociale e alleanze democratiche.

Analisi critica dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas

Il successo dell’accordo dipenderà dalla capacità delle parti di superare le numerose sfide poste da un conflitto intricato e dalle divisioni politiche interne ed esterne. L’esito avrà implicazioni profonde non solo per Israele e Gaza, ma per l’intera stabilità del Medio Oriente. Ogni fase del piano richiede un impegno straordinario da parte dei mediatori e delle parti coinvolte, ma rappresenta anche una rara opportunità di costruire un percorso verso la pace in una delle regioni più tormentate del mondo.

Come comprendere (e combattere) la "macchina spirituale" del tecno-capitalismo

Massimo Cacciari riflette su come l’egemonia della Tecnica abbia plasmato il nostro tempo relegando la politica a un ruolo subalterno. Le nuove destre hanno cavalcato questa rivoluzione, cambiando pelle, mentre la vecchia sinistra è rimasta prigioniera di un passato ormai tramontato, incapace di rappresentare i nuovi soggetti deboli che il sistema stava producendo. Serve alla sinistra una politica innovativa, capace di riconoscere le nuove forme di produzione sociale, individuarne i punti critici e rappresentarne le contraddizioni rispetto al pensiero unico promosso dalla "macchina spirituale" del tecno-capitalismo.

Come il ‘capitalismo cannibale’ mina la pace e la democrazia

l capitalismo illiberale e l’ascesa dei nuovi fascismi minacciano pace e democrazia, dando vita a un “capitalismo cannibale” che fonde potere economico monopolistico e politica, eliminando le barriere tra Stato e mercato. In questo scenario, In questo scenario, incarnato da figure come Musk, Trump e le nuove destre, pace e democrazia sono sacrificate sull’altare degli interessi economici e di una politica che si piega al populismo. L’Europa, smarrita la sua vocazione socialdemocratica e pacifista, deve affrontare la sfida del 2025 riscoprendo quei valori per contrastare questa deriva autoritaria.

Il post-sovranismo e la normalizzazione dell'onda nera

Il sovranismo è svanito dai discorsi politici, ma la sua scomparsa non è una vittoria della democrazia. La sua eclissi mediatica ha permesso anzi la normalizzazione delle nuove destre reazionarie, aprendo loro le porte del potere. In un’Europa dipendente da logiche globali e progressivamente svuotata di sovranità reale (militare, tecnologica, economica) il rischio è un futuro dominato da forze antidemocratiche travestite da pragmatismo.

Quei diritti umani in bilico tra civiltà e barbarie

Con la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948), il panorama dei diritti fondamentali ha subito una svolta storica. Da rivendicazioni interne agli Stati, come quelle sancite dal Bill of Rights inglese o dalla Dichiarazione francese del 1789, i diritti umani sono diventati una questione internazionale, portando la comunità globale a riconoscerne la violazione come un problema collettivo. Ciò significa che la loro protezione implica una limitazione della sovranità statale. Per questo oggi il nazionalismo e la crisi del multilateralismo, erodendo la fiducia nei meccanismi internazionali, minacciano “il processo di civilizzazione" apertosi nel 1948.