Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

La guerra di Trump contro i migranti comincia oggi a Chicago

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I rastrellamenti per la deportazione di “milioni di immigrati”, annunciati da Trump, dovrebbero iniziare oggi (martedì 21 gennaio) a Chicago. Da giorni è il panico nelle comunità di immigrati della città, sostenute dal sindaco Brandon Johnson e da gruppi di attivisti per i diritti civili. Anche la chiesa cattolica si sta mobilitando. Dopo le dichiarazioni di Papa Francesco, che ha definito le politiche anti-immigrati di Trump "una disgrazia", l’arcivescovo di Chicago ha parlato di "una ferita profonda per tutti noi", mentre il vescovo di San Diego le ha giudicate "incompatibili con la dottrina cattolica". ***Aggiornamento 22 gennaio*** L'assalto a Chicago è stato rinviato a causa del clamore mediatico suscitato. We Are All Chicagoans!

Chicago è la città dove dove Barack Obama iniziò la sua carriera politica come avvocato e attivista per i diritti civili. Ieri un'altra attivista, Margaret Anita, ha pubblicato su Facebook un vademecum per spiegare alle potenziali vittime delle deportazioni come difendersi, invitando tutti gli immigrati di Chicago a condividerlo con amici e vicini. Il documento rende l’idea del clima che si respira in città.

  • Non siete obbligati ad aprire la porta o a far entrare gli agenti in casa a meno che non abbiano un mandato di perquisizione valido firmato da un giudice.
  • Un mandato di deportazione dell’ICE non è lo stesso di un mandato di perquisizione. Se questo è l’unico documento che hanno, non possono entrare legalmente a meno che non diate il vostro consenso.
  • Se gli agenti dicono di avere un mandato di perquisizione firmato da un giudice, chiedete loro di farlo passare sotto la porta o di mostrarlo attraverso una finestra per poterlo verificare.
  • Se il mandato non riporta il vostro nome e indirizzo corretti e non è firmato da un giudice, non siete obbligati ad aprire la porta o a farli entrare.
  • Se venite arrestati, avete il diritto di contattare immediatamente un avvocato
  • Potete rifiutarvi di firmare qualsiasi documento fino a quando non avrete avuto l’opportunità di parlare con un avvocato. Se non ne avete uno, chiedete agli agenti dell’immigrazione una lista di avvocati che offrono servizi pro bono.

Diversi gruppi di attivisti per i diritti civili stanno organizzando workshop legali per informare gli immigrati sui loro diritti e molti di loro stanno prendendo precauzioni, come nominare rappresentanti legali e installare telecamere di sicurezza nelle proprie abitazioni. Il sindaco Brandon Johnson ha ribadito il suo impegno a sostenere le molte comunità di immigrati della città.

Anche la chiesa cattolica si sta mobilitando. Come è noto, Papa Francesco ha aspramente criticato le politiche annunciate da Trump definendole "una disgrazia", sottolineando che "fa pagare il conto ai poveri disgraziati che non hanno nulla". Il pontefice ha inoltre ribadito che gli Stati Uniti devono rimanere fedeli ai propri ideali di "terra di opportunità e accoglienza per tutti"

Sulla scia di queste posizioni, come riportato dall’Osservatore Romano, il Cardinale Blase Cupich, arcivescovo di Chicago, ha espresso la sua “inquietudine per una ferita profonda per tutti noi", dichiarando: “ci opporremo a ogni deportazione di massa”. Anche altri esponenti dell’episcopato americano hanno condannato duramente le misure del neo-presidente. Il cardinale Robert McElroy, vescovo di San Diego (nel sud della California, al confine con il Messico), noto per le sue posizioni progressiste, ha affermato che le politiche anti-immigrati di Trump sono "incompatibili con la dottrina cattolica".

Se non altro, la "guerra ai migranti" di Trump sta compattando un fronte di resistenza.

Immagine: la bandiera americana dietro il filo spinato è l'immagine scelta da Vatican News per illustrare un articolo su questo episodio.