Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Ottorino Cappelli / Antimaka

La guerra dei dazi, spiegata in politica

L’articolo compara il protezionismo classico americano con quello contemporaneo di Donald Trump, evidenziando profonde discontinuità storiche, politiche e istituzionali. Alla fine dell’Ottocento i dazi favorirono lo sviluppo della giovane industria americana e alimentarono un dibattito acceso, ma pienamente inscritto nel contesto costituzionale e parlamentare. Oggi la “guerra dei dazi” nasce dall’insicurezza economica e dal declino industriale, con una polarizzazione politica centrata sulla figura del presidente e in uno scenario di squilibrio istituzionale. Il protezionismo trumpiano segna una svolta verso la personalizzazione del potere esecutivo e l’uso punitivo del commercio. Strumenti emergenziali, retorica sovranista e azioni unilaterali ridefiniscono il ruolo presidenziale, delineando un nuovo paradigma che sfida le regole multilaterali e le architetture liberali della governance democratica.

I polacchi reintroducono la leva militare. In Italia, intanto…

La Polonia introduce l’addestramento militare obbligatorio per tutti gli uomini adulti, mirando a un esercito di 500.000 soldati per fronteggiare la minaccia russa. In parallelo, il presidente Duda propone di destinare il 4% del PIL alla difesa. In Italia, intanto, continua l’iscrizione alla leva per i diciassettenni, poichè il servizio militare obbligatorio non è stato mai abolito, ma solo “sospeso”. L’aggiornamento delle liste, anno per anno, è un adempimento burocratico di cui si occupano ni comuni, ma il silenzio istituzionale su questa prassi allarma le associazioni pacifiste. E’ in corso una mobilitazione per lanciare una una Campagna Europea per l’Obiezione di Coscienza e la Disobbedienza Civile.

Trump, la fedeltà al capo e l'eclissi della democrazia

John Bolton accusa Trump di esigere dai suoi collaboratori una “fedeltà personale” che ricorda i giuramenti vassallatici, lanciando un monito su come la democrazia possa gradualmente scivolare verso una deriva autoritaria “fino a quando non è troppo tardi per invertire la rotta". Uno spunto provocatorio che invita ad esplorare il rapporto tra autoritarismo contemporaneo e fedeltà al capo.

Perchè Trump punta sull’economia di guerra, non sulla pace

Secondo l'economista Stephen Miran, scelto da Trump per guidare il Council of Economic Advisers, la domanda generata dal complesso militare-industriale sarà il pilastro della reindustrializzazione americana. Il modello di economia bellica “made in Trump” consentirà di indirizzare gli investimenti verso settori strategici per il mantenimento della supremazia tecnologica e geopolitica americana.

Il “dovere morale” di morire

Recentemente Ezio Mauro si è unito al coro della guerra come “dovere morale”. Descrive la galassia pacifista in modo caricaturale: nostalgici del comunismo, contestatori ipocriti e opportunisti, antiamericani irriducibili e persino “nemici della democrazia”. Definisce la realpolitik “il mal sottile dell’Occidente” e la pace uno slogan vuoto e nichilista, perché nega l’esistenza di ideali per cui valga la pena morire. Ben poche tra le grandi testate internazionali mostrano un simile spensierato disprezzo per il pluralismo di analisi e prospettive.

Roosevelt e Trump, leader trasformatori

Due figure negli ultimi 100 anni hanno sfidato la tradizionale frammentazione identitaria della politica americana: Franklin D. Roosevelt e Donald Trump. Pur con obiettivi opposti, entrambi hanno saputo costruire coalizioni trasversali, mobilitando gli elettori su temi economici e di opposizione alle élite. Roosevelt, da sinistra, attraverso il consenso universalistico del New Deal, e Trump, da destra, con l’universalismo populista e polarizzante di MAGA. Due leadership radicalmente trasformative, capaci di lasciare sul terreno segni duraturi.

"L’esecutivo scatenato". Potere, popolo e deriva autoritaria

Su un vecchio libro di Eric A. Posner e Adrian Vermeule che oggi torna drammaticvamente di attualità.