Giovanni Maria Del Re scrive dall'Austria su Avvenire del 18 gennaio descrivendo un’imponente manifestazione a Vienna, dove migliaia di persone si sono radunate nella storica piazza Ballhausplatz per protestare contro la crescente influenza dell’estrema destra in Austria. La manifestazione, organizzata sotto il titolo “Allarme per la Repubblica”, ha visto una partecipazione straordinaria, con circa cinquantamila persone secondo gli organizzatori, tra cui molti cattolici, segno di una preoccupazione diffusa per il futuro della democrazia nel paese.
L’Azione Cattolica Austriaca (KAÖ) è stata una delle promotrici principali, operando all’interno della Rete Austriaca per la Società Civile (ÖNZ), composta da circa trenta organizzazioni. In un appello ufficiale, la KAÖ ha dichiarato: “La nostra Repubblica è a un bivio. C’è la minaccia di un attacco autoritario alla democrazia, ai diritti umani, ai media indipendenti, alla giustizia, all’ambiente e alla coesione sociale”. Ferdinand Kaineder, presidente della KAÖ, ha sottolineato che l’iniziativa ha avuto “un incredibile successo” e che i partecipanti hanno manifestato un forte senso di urgenza.
Anche altre organizzazioni cattoliche si sono allineate con gli obiettivi della manifestazione. La Caritas Austria, pur non partecipando fisicamente, ha espresso pieno accordo sui contenuti. Nora Tödtling-Musenbichler, presidente della Caritas, ha evidenziato come il nuovo governo debba rispettare lo stato di diritto, i diritti umani e delle minoranze, promuovendo il dialogo anziché divisioni. Ha dichiarato che l’organizzazione “cercherà il dialogo con le forze di governo” ma manterrà “la massima vigilanza” per evitare pericolose derive. Simili preoccupazioni sono state espresse da Anna Wall-Strasser, presidente del Movimento dei Lavoratori Cattolici Austriaci (KABÖ), che ha parlato di “grande inquietudine per la deriva verso l’estrema destra”.
La gerarchia cattolica ha assunto una posizione prudente, ma il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha richiamato i valori fondamentali della dignità umana, della giustizia e della pace, esortando i fedeli a sostenerli. Prima delle elezioni, la Facoltà Teologica dell’Università di Vienna e l’Accademia Sociale Cattolica avevano pubblicato un opuscolo che denunciava le posizioni del FPÖ come ”inconciliabili con i principi cristiani”. Un messaggio cruciale per sensibilizzare anche i cattolici che hanno votato per il partito.
Al Congresso Pastorale di Salisburgo, dal 9 all’11 gennaio, è stato ribadito che i cristiani hanno il dovere di impegnarsi per una società democratica, dando voce ai più deboli. Il presidente della KAÖ ha sottolineato che anche le prediche domenicali possono diventare strumenti per spiegare che "divisioni, espulsioni ed emarginazione non sono compatibili con la Chiesa»" L’Azione Cattolica è pronta a nuove iniziative, inclusi vespri “politici”, per contrastare eventuali sviluppi negativi. Kaineder conclude: “Se ci saranno sviluppi nella direzione sbagliata, useremo svariati modi per far sentire la nostra resistenza”.
Intanto anche in Germania le associazioni del laicato cattolico e i movimenti ecclesiali sono schierati contro l’estrema destra, in particolare contro l’Alternative für Deutschland (AfD), riporta Vincenzo Savignano da Berlino. Prima delle elezioni europee del 2024, queste organizzazioni hanno lanciato numerosi appelli contro il populismo di destra e partecipato attivamente a grandi manifestazioni. Tra le più coinvolte spicca la Federazione della Gioventù Cattolica Tedesca, che ha pubblicato un documento congiunto per mettere in guardia contro la deriva della società civile.
A segnare un punto di svolta nella mobilitazione cattolica era stato il vertice della "Remigration" tenutosi a Potsdam nel novembre 2023, quando rappresentanti dell’AfD e altre figure dell’estrema destra avevano discusso piani per deportazioni di massa, riguardanti non solo immigrati irregolari ma anche rifugiati riconosciuti dallo Stato tedesco. I successi elettorali dell’AfD nelle elezioni regionali in Sassonia e Turingia, a settembre 2024, hanno aggravato le preoccupazioni. La leader del Comitato dei Cattolici Tedeschi, Irme Stetter-Karp, esorta oggi le forze politiche a formare alleanze democratiche per contrastare l’AfD, come avvenuto in Sassonia con un governo di minoranza CDU-SPD e in Turingia con un’inedita coalizione tra cristiano-democratici, socialdemocratici e sinistra (BSW).
Il Comitato ha definito il populismo di destra non la causa, ma il sintomo di una “perdita di fiducia sempre più profonda”. In vista delle elezioni federali anticipate del febbraio 2025, il dibattito politico tedesco si concentra sulla ricerca di compromessi tra le forze democratiche per arginare l’ascesa dell’AfD e ad affrontare i disagi sociali sottostanti.
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