Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

La Corea del Sud tra svolta conservatrice e torsione bellicista

le due coree
Un articolo di Guido Santevecchi sul Corriere della Sera del 4 dicembre contrappone due immagini della Corea del Sud a cui non eravamo più abituati, avendo acriticamente interiorizzato, negli ultimi tre decenni, l'idea che il Paese fosse ormai compiutamente "democratizzato". La svolta conservatrice di Yoon in politica interna, culminata nell'attacco al Parlamento e alle opposizioni, va oggi di pari passo con la torsione bellicista nei confronti della Corea del Nord. Un conflitto congelato per oltre 60 anni potrebbe riaprirsi, trascinando con se la fragile democrazia sud coreana.

L’articolo sottolinea la contraddizione tra l'immagine moderna e sofisticata della Corea del Sud, costruita attraverso il "soft power", e il recente tentativo del presidente Yoon Suk-yeol di evocare il passato autoritario del Paese dichiarando la legge marziale contro le opposizioni che controllano il parlamento. Il "soft power" sudcoreano emerse negli anni Novanta del secolo scorso dal successo globale dei suoi prodotti culturali, tecnologici e intellettuali, come il K-Pop, la letteratura di Han Kang (vincitrice del Nobel) e l'economia avanzata. Questi successi, insieme a una rapida (e forse incompiuta) svolta democratica, permisero al Paese di conquistare il rispetto internazionale, rafforzando la sua posizione globale. Al contrario, l’uso o la minaccia della forza, come nel caso del richiamo alla legge marziale da parte di Yoon, rappresenta una forma di "hard power" che rievoca le dittature militari del passato, segnando una dissonanza con l'immagine moderna e aperta del paese.

Critiche alla gestione di Yoon

Sotto la guida del predecessore di Yoon Suk-yeol, Seul aveva avviato un dialogo con Pyongyang, processo che aveva aperto la strada al celebre "show di sorrisi" tra Donald Trump e il presidente nordcoreano Kim Jong-un — un "negoziato" che poi si arenò sulla richiesta americana che la Corea del Nord rinunciasse al suo arsenale nucleare. A quella breve stagione di distensione internazionale si contrappone oggi la durezza mostrata da Yoon nei confronti di Pyongyang. Questa svolta bellicista va oggi di pari passo con la svolta conservatrice in politica interna, culminata nell'attacco al Parlamento e alle opposizioni.

Yoon, eletto nel 2022 con un margine minimo, ha giustificato il suo gesto autoritario accusando l’opposizione di simpatie per la Corea del Nord. Tuttavia, esperti come Andrei Lankov, professore di Studi Coreani presso la Kookmin University di Seul e direttore del Korea Risk Group, vedono in questo atto un tentativo di delegittimare il Parlamento, dominato dall’opposizione liberaldemocratica, che ha guadagnato forza dopo le elezioni del 2023. Lankov sottolinea che i sudcoreani sono al 90% critici verso il regime nordcoreano, rendendo infondate le accuse di Yoon, che sembrano mirare a piegare l’opinione pubblica a un’agenda ultraconservatrice.

Tra politica e geopolitica

La tensione tra il ruolo della Corea del Sud come attore globale moderno e le fragilità interne della sua politica rischiano insomma di compromettere i progressi politici ed economici degli ultimi decenni.

Dall'altro lato, la crisi politica interna mina la stabilità della Corea del Sud proprio mentre la Corea del Nord intensifica le sue minacce militari. La situazione potrebbe favorire operazioni aggressive da parte di Kim Jong-un, aumentando l’instabilità regionale. 

Con la guerra nel cuore dell'Europa, il collasso del Medio Oriente e i venti oscuri che si addensano su Taiwan, la destabilizzazione della Corea sarebbe un ulteriore tassello dello scivolamento verso una guerra mondiale "a pezzi".
 

Immagine: una interpretazione di DALLE del "conflitto congelato" tra le due coree.