Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Microsoft e l'esercito israeliano: Una zona grigia etico-giuridica?

Un’indagine rivela i legami profondi tra Microsoft e l’esercito israeliano. Documenti trapelati mostrano l'uso di Azure e dell’AI di OpenAI in operazioni militari, con un incremento del 64% nel consumo di servizi dall’inizio del conflitto a Gaza nel 2023. Il personale Microsoft lavora a stretto contatto con unità come la celebre Unità 8200, sollevando interrogativi su etica e responsabilità nell’uso della tecnologia civile per scopi bellici.



Secondo un'indagine condotta da Yuval Abraham per +972 Magazine (in partnership con Local Call e con il contributo di Harry Davies del Guardian), alcuni documenti trapelati rivelano i profondi legami tra Microsoft e l’esercito israeliano. La multinazionale tecnologica, attraverso la sua piattaforma di cloud computing Azure e la partnership con OpenAI, fornisce servizi avanzati di intelligenza artificiale e supporto tecnico a diverse unità militari israeliane, inclusi l’aviazione, le forze di terra e unità di intelligence come la celebre Unità 8200. Le vendite di questi servizi sono aumentate esponenzialmente dal 7 ottobre 2023, data dell’inizio del conflitto a Gaza, sollevando interrogativi sul ruolo della tecnologia civile in contesti militari.

Le unità coinvolte utilizzano Azure per una varietà di scopi operativi, tra cui la gestione dei database di obiettivi per attacchi aerei, il mantenimento delle infrastrutture ICT e lo sviluppo di sistemi operativi per il supporto al combattimento. Uno dei sistemi più rilevanti è "Rolling Stone", che controlla i registri della popolazione palestinese e la loro mobilità. 

L’uso di AI è stato cruciale per l’esercito israeliano. Dall’inizio del conflitto in poi, il consumo di servizi come GPT-4, traduzione automatica, analisi di documenti e conversione del parlato in testo è cresciuto in maniera significativa, arrivando a livelli 64 volte superiori rispetto a quelli precedenti alla guerra. Parte di questi sistemi è isolata da internet, rendendo plausibile il loro impiego in operazioni di intelligence e combattimento. Fonti dell’Unità 8200 hanno confermato l’uso di Azure per la raccolta di intelligence, mentre altre hanno rivelato che anche Amazon Web Services è stata coinvolta in simili operazioni.

I documenti trapelati mostrano che Microsoft non si limita a fornire strumenti tecnologici, ma integra il proprio personale direttamente nelle unità militari israeliane. Tra ottobre 2023 e giugno 2024, il Ministero della Difesa ha speso 10 milioni di dollari per acquistare 19.000 ore di supporto ingegneristico, con workshop e incontri privati per sviluppare strumenti su misura. Un ex ufficiale dell’Unità 8200 ha descritto i tecnici Microsoft come "già parte dell’unità," evidenziando un livello di collaborazione che va ben oltre il rapporto cliente-fornitore.

La collaborazione tra Microsoft e l’esercito si colloca in un contesto più ampio di dipendenza tecnologica. Sebbene Microsoft non abbia vinto il bando del Progetto Nimbus del 2021, destinato a trasferire i sistemi governativi israeliani sul cloud, ha continuato a fornire servizi per sistemi definiti "speciali e complessi." Nel frattempo, da agosto 2023, l’esercito israeliano ha iniziato a utilizzare GPT-4 per analisi avanzate di dati e operazioni di intelligence. Questo uso si è intensificato con l’inizio del conflitto, registrando un consumo venti volte superiore rispetto ai livelli precedenti. A gennaio 2024, OpenAI ha eliminato la clausola che vietava l’utilizzo dei suoi strumenti per scopi militari, espandendo le collaborazioni con eserciti e agenzie di sicurezza di "paesi alleati."

Le dichiarazioni del colonnello Racheli Dembinsky, comandante dell’unità Mamram, confermano il ruolo centrale dei fornitori di cloud nelle operazioni militari israeliane. Parlando a una conferenza nel luglio 2024, Dembinsky ha attribuito i miglioramenti operativi all’uso di servizi cloud, sottolineando la capacità di gestire "una ricchezza di servizi, big data e intelligenza artificiale" senza i limiti delle infrastrutture interne. La necessità di risorse tecnologiche è aumentata drasticamente con l’invasione terrestre di Gaza nell’ottobre 2023, costringendo l’esercito a rivolgersi al settore civile per superare le carenze di spazio di archiviazione e potenza di calcolo.

Le implicazioni etiche e legali di queste collaborazioni sono oggetto di crescente attenzione, con dipendenti delle aziende tecnologiche che esprimono preoccupazioni sull’uso dei loro prodotti in operazioni che potrebbero costituire violazioni dei diritti umani. Sebbene l’esercito israeliano affermi che i dati classificati rimangono segregati, indagini precedenti hanno dimostrato che alcune informazioni raccolte attraverso la sorveglianza di Gaza sono state archiviate su server gestiti da Amazon. Microsoft e il Ministero della Difesa israeliano hanno rifiutato di commentare.

Queste rivelazioni evidenziano come la tecnologia civile stia ridefinendo il modo in cui vengono condotte le operazioni militari, sollevando interrogativi sul confine tra innovazione tecnologica e responsabilità etica. Il coinvolgimento diretto di aziende come Microsoft nella gestione di dati sensibili e operazioni militari sottolinea un nuovo paradigma nella relazione tra tecnologia e sicurezza nazionale.


Immagine: dal sito ufficiale di Microsoft, sezione “Microsoft per la difesa e l'intelligence”