Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Consigli di lettura

La guerra di Trump contro i migranti comincia oggi a Chicago

I rastrellamenti per la deportazione di “milioni di immigrati”, annunciati da Trump, dovrebbero iniziare oggi (martedì 21 gennaio) a Chicago. Da giorni è il panico nelle comunità di immigrati della città, sostenute dal sindaco Brandon Johnson e da gruppi di attivisti per i diritti civili. Anche la chiesa cattolica si sta mobilitando. Dopo le dichiarazioni di Papa Francesco, che ha definito le politiche anti-immigrati di Trump "una disgrazia", l’arcivescovo di Chicago ha parlato di "una ferita profonda per tutti noi", mentre il vescovo di San Diego le ha giudicate "incompatibili con la dottrina cattolica". ***Aggiornamento 22 gennaio*** L'assalto a Chicago è stato rinviato a causa del clamore mediatico suscitato. We Are All Chicagoans!

I cattolici europei contro le destre: mobilitazioni in Austria e Germania

Le mobilitazioni cattoliche in Austria e Germania dimostrano una ferma opposizione all’estrema destra in difesa della democrazia. A Vienna, cinquantamila persone guidate dall’Azione Cattolica Austriaca e sostenute anche da Caritas Austria, hanno protestato contro i rischi di razzismo e autoritarismo delle posizioni del “Partito della Libertà”. In Germania, numerose associazioni del laicato cattolico si sono schierate contro le iniziative xenofobe di “Alternativa per la Germania”. In entrambi i paesi una serie di appelli e documenti sottolineano la responsabilità dei cristiani nel combattere discriminazione e populismo, promuovendo coesione sociale e alleanze democratiche.

Analisi critica dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas

Il successo dell’accordo dipenderà dalla capacità delle parti di superare le numerose sfide poste da un conflitto intricato e dalle divisioni politiche interne ed esterne. L’esito avrà implicazioni profonde non solo per Israele e Gaza, ma per l’intera stabilità del Medio Oriente. Ogni fase del piano richiede un impegno straordinario da parte dei mediatori e delle parti coinvolte, ma rappresenta anche una rara opportunità di costruire un percorso verso la pace in una delle regioni più tormentate del mondo.

Come comprendere (e combattere) la "macchina spirituale" del tecno-capitalismo

Massimo Cacciari riflette su come l’egemonia della Tecnica abbia plasmato il nostro tempo relegando la politica a un ruolo subalterno. Le nuove destre hanno cavalcato questa rivoluzione, cambiando pelle, mentre la vecchia sinistra è rimasta prigioniera di un passato ormai tramontato, incapace di rappresentare i nuovi soggetti deboli che il sistema stava producendo. Serve alla sinistra una politica innovativa, capace di riconoscere le nuove forme di produzione sociale, individuarne i punti critici e rappresentarne le contraddizioni rispetto al pensiero unico promosso dalla "macchina spirituale" del tecno-capitalismo.

Come il ‘capitalismo cannibale’ mina la pace e la democrazia

l capitalismo illiberale e l’ascesa dei nuovi fascismi minacciano pace e democrazia, dando vita a un “capitalismo cannibale” che fonde potere economico monopolistico e politica, eliminando le barriere tra Stato e mercato. In questo scenario, In questo scenario, incarnato da figure come Musk, Trump e le nuove destre, pace e democrazia sono sacrificate sull’altare degli interessi economici e di una politica che si piega al populismo. L’Europa, smarrita la sua vocazione socialdemocratica e pacifista, deve affrontare la sfida del 2025 riscoprendo quei valori per contrastare questa deriva autoritaria.

Il post-sovranismo e la normalizzazione dell'onda nera

Il sovranismo è svanito dai discorsi politici, ma la sua scomparsa non è una vittoria della democrazia. La sua eclissi mediatica ha permesso anzi la normalizzazione delle nuove destre reazionarie, aprendo loro le porte del potere. In un’Europa dipendente da logiche globali e progressivamente svuotata di sovranità reale (militare, tecnologica, economica) il rischio è un futuro dominato da forze antidemocratiche travestite da pragmatismo.

Quei diritti umani in bilico tra civiltà e barbarie

Con la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948), il panorama dei diritti fondamentali ha subito una svolta storica. Da rivendicazioni interne agli Stati, come quelle sancite dal Bill of Rights inglese o dalla Dichiarazione francese del 1789, i diritti umani sono diventati una questione internazionale, portando la comunità globale a riconoscerne la violazione come un problema collettivo. Ciò significa che la loro protezione implica una limitazione della sovranità statale. Per questo oggi il nazionalismo e la crisi del multilateralismo, erodendo la fiducia nei meccanismi internazionali, minacciano “il processo di civilizzazione" apertosi nel 1948.

La diplomazia della speranza

Il teologo Bruno Forte riflette sulla “diplomazia della speranza”, un approccio che intreccia verità, perdono e solidarietà. Dal pellegrinaggio spirituale alla responsabilità personale, il Giubileo diventa un’occasione per costruire un futuro più giusto e solidale.

Elon Musk e il capitalismo tecno-social: una sfida alla democrazia?

Paolo Ricci analizza le implicazioni delle esternazioni di Elon Musk, simbolo di un capitalismo "tecno-social" che polarizza il dibattito pubblico e “potrebbe mettere a rischio le democrazie”. Un'acuta riflessione su come il potere economico si stia ormai trasformando in potere politico diretto, e sulle opportunità per reagire.

Fermare la violenza globale: come coniugare diritto internazionale e volontà politica

In dialogo con Roberta De Monticelli, Pasquale De Sena propone di rilanciare non solo il “pacifismo giuridico”, ma anche la visione politica ampia del secondo dopoguerra, quando Stati e forze poliche di ispirazioni diverse riconobbero che la pace va ‘costruita’ attraverso l’impegno comune a realizzare i valori fondamentali della Carta dell’ONU.

Mobilitare una grande "generosità collettiva"

Difronte al fallimento del modello di globalizzazione neoliberista, che ha accentuato disuguaglianze e squilibri globali, è necessario ripensare profondamente il modello di sviluppo. Bisogna superare le logiche economiche degli ultimi decenni, privilegiando giustizia sociale, sostenibilità e solidarietà. Secondo Mauro Magatti, i cattolici devono contribuire a questo progetto di trasformazione profonda dell'ordine mondiale.

Perchè Trump punta sull’economia di guerra, non sulla pace

Secondo l'economista Stephen Miran, scelto da Trump per guidare il Council of Economic Advisers, la domanda generata dal complesso militare-industriale sarà il pilastro della reindustrializzazione americana. Il modello di economia bellica “made in Trump” consentirà di indirizzare gli investimenti verso settori strategici per il mantenimento della supremazia tecnologica e geopolitica americana.

Verso una spirale di violenza e insicurezza globale

L'intellettuale cattolico Raniero La Valle analizza criticamente il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, ponendo l’accento su alcune scelte narrative che avrebbero distorto o omesso aspetti cruciali del contesto politico e geopolitico attuale.

1 gennaio 2025: Giornata Mondiale della Pace. Il messaggio di Papa Francesco

Nel suo messaggio per la 58ª Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il 1° gennaio 2025, Papa Francesco lancia un invito universale a riscoprire il senso della giustizia e della solidarietà. Attraverso la denuncia delle ingiustizie globali e la proposta di azioni concrete, Francesco richiama l’umanità alla responsabilità verso i più deboli e verso il pianeta.

I corpi della pace

Nasce Antìmaka: un magazine, un luogo d’incontro, uno strumento di riflessione contro ogni logica di guerra.

Il circolo vizioso di una giustizia piegata alla forza

Il rapporto tra forza e diritto. Il nichilismo della volontà di potenza contro il pacifismo giuridico che ha ispirato l’origine del diritto internazionale. Il paradigma della destra globale che appiattisce la giustizia sulla forza e lascia che la politica, svincolandosi dal diritto, si rovesci in guerra. Una riflessione di Roberta de Monticelli.

"Reti di veleno e di panico infestate dalla sinistra": l'attacco di Netanyahu ai media

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente intensificato i suoi attacchi contro i media, descrivendoli come "reti di veleno e di panico" in un video pubblicato su X. Il sistema dei media israeliani sarebbe "infestato dalla sinistra". L’escalation avviene nel contesto del processo per corruzione che il premier sta affrontando e che presenta come orchestrato dai suoi "nemici di sinistra" e dai media”.

"Il fascismo di oggi è social darwinismo"

Recentemente sul quotidiano Domani, Nadia Urbinati ha illustrato differenze e somiglianze tra il fascismo storico e quello contemporaneo, sostenendo che quest’ultimo non è più statalista, ma “social-darwinista”. Qui riorganizziamo i passaggi principali che approfondiscono la categoria di social-darwinismo: stato minimo, ideologia del merito e “trinità liberista” (lavoro, obbedienza, soldi).

La pace che "conviene"

Di fronte alla minaccia nucleare, la guerra non può più essere vista come la continuazione della politica con altri mezzi. Occorre superare il mantra dello scontro tra autocrazie e democrazie: il vero conflitto è tra autocrazie e oligarchie, cui si sono ridotte le nostre liberaldemocrazie. L'Occidente può recuperare una leadership solo riconoscendo la necessità di un "governo concordato" che ridefinisca equamente i rapporti di scambio globali e ristabilisca l'equilibrio tra comando politico ed economico.

La fame come arma di guerra

L'articolo pubblicato su Al-Jazeera dalla psichiatra Samah Jabr analizza il devastante uso della fame come arma nella guerra israeliana a Gaza. La crisi non solo sta distruggendo le vite dei residenti, ma sta lasciando cicatrici profonde a livello psicologico e sociale in tutta la popolazione palestinese.