Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Come comprendere (e combattere) la "macchina spirituale" del tecno-capitalismo

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Massimo Cacciari riflette su come l’egemonia della Tecnica abbia plasmato il nostro tempo relegando la politica a un ruolo subalterno. Le nuove destre hanno cavalcato questa rivoluzione, cambiando pelle, mentre la vecchia sinistra è rimasta prigioniera di un passato ormai tramontato, incapace di rappresentare i nuovi soggetti deboli che il sistema stava producendo. Serve alla sinistra una politica innovativa, capace di riconoscere le nuove forme di produzione sociale, individuarne i punti critici e rappresentarne le contraddizioni rispetto al pensiero unico promosso dalla "macchina spirituale" del tecno-capitalismo.

In un editoriale su La Stampa, il filosofo Massimo Cacciari analizza il profondo cambiamento culturale e politico che segna questo tempo, dominato dalla Tecnica e dai suoi padroni. “Metti i Musk al comando!” sintetizza una visione del mondo dove non esiste più una strategia politica definita, ma solo l’evoluzione inarrestabile di un sistema tecnico-economico che detta le regole del vivere umano. La Tecnica, osserva Cacciari, non è più percepita come strumento al servizio dell’uomo, ma come una nuova autorità sovrana, capace di plasmare bisogni e aspirazioni. Questo dominio si traduce in una religione del progresso, con algoritmi e intelligenze artificiali che producono oracoli incontestabili. I nuovi sovrani, come Elon Musk, incarnano questa trasformazione: non solo grandi imprenditori, ma figure che aspirano a tracciare il destino stesso della nostra civiltà. Una “Macchina ormai divenuta intelligente, 'spirituale', rappresenta il fattore fondamentale della nostra vita”.

Cacciari analizza poi il risvolto politico di questa “mutazione antropologica”.

“Si sono affermate nel corso degli ultimi decenni culture politiche che hanno assecondato un tale processo e che nulla hanno a che fare con le destre e le sinistre del Novecento. Queste esprimevano tutte, in forme anche contrapposte, in lotta tra loro, la volontà politica di volgere ai propri fini la potenza del sistema tecnico-economico. Esse concepivano ancora la Tecnica in quanto strumento. Cambia tutto tra anni '70 e '80.”

Le destre contemporanee hanno compreso la rivoluzione che iniziò con Thatcher e Reagan. Esse si sono adattate pienamente alla “potenza globale del sistema economico-finanziario che guida la rivoluzione tecnologica”. Hanno marginalizzato i vecchi principi ideologici – statalisti e corporativi – e si sono riconvertite al neoliberismo per diventare amministratrici della globalizzazione e promotrici del suo mantra, il successo individuale. Pur mantenendo alcuni tratti retorici delle destre storiche – nazionalismo, identitarismo, securitarismo – le nuove destre trovano la loro vera forza nella capacità di cavalcare l’onda eliminando ogni ostacolo al suo successo.

Al contrario, la vecchia sinistra non è riuscita a cogliere la natura rivoluzionaria del cambiamento in corso. È rimasta prigioniera di un passato glorioso ma in declino, ha difeso senza rinnovarle chiavi di lettura obsolete, ha creduto di avere davanti ancora il vecchio “capitalismo borghese” interagendo con il quale avrebbe potuto indirizzare la globalizzazione verso esiti di democrazia univerale e dunque di pace. Questa miopia ha condotto la sinistra ad “astenersi” da una critica incisiva del cambiamento in corso, incapace così di vedere e rappresentare i soggetti più deboli che stavano emergendo. 

E questi, in risposta, si sono rivolti sempre più alle destre, percepite come le uniche forze politiche in grado di offrire loro protezione in un mondo ostile – integrandoli e disciplinandoli. Ma l’ascesa delle nuove destre non è il trionfo di una politica innovativa, ma della potenza simbolica del sistema tecnico-economico che Musk esprime e che esse idolatrano.

Nonostante questo scenario, Cacciari invita a considerare che la storia non è “finita”. Le contraddizioni del sistema crescono, e una nuova sinistra può ritrovarsi se saprà affrontare il fallimento delle sue vecchie strategie. Serve una politica innovativa – quella che manca appunto alla destra – capace di riconoscere le nuove forme di produzione sociale, individuare i suoi punti critici e rappresentare una reale contraddizione rispetto al pensiero unico imposto dalla Tecnica.

La sfida è costruire un’alternativa fondata su una coscienza critica, che metta al centro l’equità nella distribuzione della ricchezza e crei “le condizioni di una federazione tra popoli e nazioni oltre ogni delirio egemonico”. Solo così, conclude il filosofo, sarà possibile rispondere alla prepotenza della “Macchina spirituale” con la libertà e la giustizia che il progresso umano rende ancora possibili.



Immagine: utilizziamo in chiave ironica il branding di The Spiritual Machine, un'azienda commerciale che produce "spiriti artigianali personalizzati". Nel senso usato da Cacciari, l'espressione si riferisce probabilmente al libro dell'informatico e futurologo Ray Kurzweil, "The Age of Spiritual Machines: When Computers Exceed Human Intelligence" (Viking Press, 1999).