Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Consigli di lettura

Il tradimento del Sogno Americano: una riflessione sull'America di Trump 2

Donato Carrisi, sul Corriere della Sera, riflette sul tradimento del sogno americano, esplorando come i simboli di giustizia, libertà e democrazia, un tempo ammirati, siano ora svuotati di significato. Il pensiero di una cultura americana che sembrava autentica e universale viene messo in discussione, in un'era dominata dal cinismo e dall’indifferenza. E' quindi la fine di quello che è stato il soft power americano diffuso in tutto il mondo? Carrisi esprime delusione per la disillusione che ha travolto i suoi sogni generazionali. Denuncia il silenzio degli intellettuali e delle arti di fronte alla crescente manipolazione della realtà e alla prepotenza dei nuovi leader.

Il tecnopopulismo che vuole ridefinire l'America

Un articolo di Mauro Magatti sul Corriere della Sera analizza l’ascesa del tecnopopulismo nichilista negli USA, una sintesi tra populismo, potere tecnologico e religione. L’alleanza tra Trump e i giganti della tecnologia promuove un’ideologia libertaria senza regole e distrugge la nozione stessa di verità. Il vuoto nichilista viene riempito dalla “teologia della prosperità”, che giustifica le disuguaglianze sociali sostenendo che la ricchezza economica è un segno del favore divino mentre la povertà segnala una fede insufficiente. Alla democrazia si sostituisce così un nuovo populismo, basato sulla manipolazione tecnologica del consenso e sulla giustificazione religiosa di una società classista.

Il realismo necessario: Zelensky e il cambio di rotta sulla pace in Ucraina

L’Ucraina sembra adottare un'approccio più realistico: dopo tre anni di guerra abbandona l’idea di una “pace giusta”, intesa come sconfitta totale della Russia, per perseguire una “pace duratura” basata su tregue progressive. Zelensky prende atto della debolezza dell’Europa e della necessità di riaprire il dialogo con gli Stati Uniti e la Russia. Il cambio di strategia riflette l’impotenza euro-atlantica e il ritorno a una diplomazia pragmatica, mentre l’Occidente sposta la sua attenzione su nuove sfide geopolitiche, in particolare la Cina.

Trump e la comunicazione del caos: come resistere alla sua strategia mediatica

Donald Trump domina il discorso pubblico con una comunicazione caotica e provocatoria, volta a destabilizzare l'opinione pubblica e normalizzare l’angoscia. Il professor Mario Morcellini analizza il fenomeno, evidenziando come il presidente Usa sfrutti le debolezze della comunicazione per manipolare la percezione collettiva. La soluzione? Evitare di cadere nella sua “bolla” comunicativa e preservare una riflessione articolata, lontana dal rumore mediatico.

8 marzo. Non solo una festa, ma un occasione per difendere i valori liberaldemocratici a rischio

L’8 marzo non deve essere più solo una festa, ma una mobilitazione per difendere i diritti delle donne, messi a rischio dal crescente clima di ostilità nelle democrazie liberali. Il ritorno di Trump e il ritiro dell’agenda DEI sono segnali di regressione. Solo attraverso indipendenza economica, istruzione e partecipazione politica si può contrastare questa deriva e preservare le conquiste ottenute in decenni di lotte per l’uguaglianza.

Un’iniziativa di pace per l’Europa

L’Unione Europea, invece di aumentare gli armamenti e seguire passivamente la linea statunitense, dovrebbe farsi promotrice di una vera iniziativa di pace tra Ucraina e Russia. Un negoziato basato sul disarmo reciproco e sulla fine delle sanzioni sarebbe più giusto e vantaggioso di un accordo imposto da Trump e Putin, che esclude l’Europa e impone all’Ucraina condizioni umilianti. Inoltre l’abolizione totale delle armi é l'unica garanzia di pace duratura e sicurezza globale.

Dalla democrazia alla predazione: capitalismo feudale e geopolitica delle terre rare

Siamo davanti alla fine della democrazia liberale? Assistiamo quindi all’emergere di un nuovo regime dominato dalla fusione tra autocrazia e capitalismo predatorio? Il caso delle terre rare rivela tre tratti distintivi: patrimonialismo geopolitico, feudalesimo del potere e sfruttamento brutale delle risorse. La politica si riduce a dominio e accumulazione, cancellando ogni spazio per la speranza democratica

L’Europa senza voce: come Trump sta ridisegnando l’ordine mondiale

L’amministrazione Trump sta rivoluzionando la politica globale con un approccio imprevedibile e radicale. JD Vance ha avvertito l’Europa di essere dalla parte sbagliata della storia, mentre la Germania ha risposto con un’ondata di nazionalismo europeo. Trump non vuole solo chiudere la guerra in Ucraina, ma ridisegnare l’ordine mondiale, offrendo alla Russia una reintegrazione economica in cambio di un distacco dalla Cina. L’Europa, invece di resistere, potrebbe cercare di sfruttare questa rivoluzione a proprio vantaggio. La domanda è: può l’Europa sorprendere Trump e trovare un modo per emergere più forte da questo sconvolgimento geopolitico?

Dopo la guerra, la vera sfida: costruire una pace che duri

Fare la pace è spesso più difficile che fare la guerra. Occorre guardare i grandi negoziati del passato per capire le sfide della diplomazia odierna, con particolare attenzione alla guerra in Ucraina e al ruolo degli Stati Uniti di Donald Trump. Bisogna essere in guardia dal rischio di ripetere gli errori di Versailles e Monaco, quando trattati affrettati e concessioni mal calibrate hanno gettato le basi per nuovi conflitti. Nel tentativo di dividere Russia e Cina, Trump potrebbe finire per perdere credibilità e alleati, spianando la strada a un nuovo equilibrio mondiale sfavorevole all’Occidente. La storia insegna che la pace va costruita con pazienza, strategia e realismo, non con gesti teatrali o soluzioni imposte dall’alto. La vera domanda è: l’Occidente saprà trarre le giuste lezioni dal passato?

“No Other Land”, contro la pulizia etnica a Gaza, vince l’Oscar 2025 per il Miglior Documentario

No Other Land - girato da due registi, Basel Adra e Yuval Abraham, uno palestinese e l'altro israeliano - vince l'Oscar 2025 per il Miglior documentario “Chiediamo al mondo di intraprendere azioni serie per fermare l’ingiustizia e porre fine alla pulizia etnica del popolo palestinese”, ha dichiarato Adra, giornalista e attivista palestinese. “Circa due mesi fa sono diventato padre, e il mio desiderio per mia figlia è che non debba vivere la stessa vita che sto vivendo io adesso. … ‘No Other Land’ riflette la dura realtà che sopportiamo da decenni e a cui continuiamo a resistere.”

La nuova America e il cambio di regime

L’America di Trump non sta vivendo solo un normale avvicendamento politico, ma una trasformazione radicale che minaccia l’ordine democratico e internazionale. La Casa Bianca diventa il teatro di un nuovo potere che mortifica la vittima e legittima l’aggressore, come dimostrato dall’incontro tra Trump e Zelensky. La destra estrema americana non si limita a governare: vuole uscire dal sistema, destabilizzando l’equilibrio costituzionale. L’Europa non può ignorare che la vittima di questa svolta non è solo l’Ucraina, ma la democrazia stessa, che ora rischia di essere sovvertita dall’interno.

L’America di Trump e il declino del soft power

L’incontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca richiama episodi storici in cui i leader autoritari hanno imposto la loro volontà con minacce e pressioni. La politica di Trump segna una rottura con la tradizione liberal-democratica, promuovendo una democrazia senza élite e un imperialismo privo di soft power. Questa trasformazione mette a rischio il ruolo globale degli Stati Uniti, minando l’alleanza con l’Europa e il loro stesso potere.

Trump, Zelensky e il nuovo medio evo

L’incontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca è stato un’imboscata in cui il leader ucraino è stato umiliato. Come argomenta Alberto Negri su il manisfesto, Trump ha ribaltato la narrazione sulla guerra, negando alla Russia il ruolo di aggressore e riducendo Ucraina ed Europa a comparse prive di peso. Ha imposto la logica della forza, chiedendo agli europei di pagare per la NATO e per la pace. Il suo approccio unilaterale, che mina la diplomazia globale, non è casuale, ma parte di un piano per ridisegnare l’ordine mondiale. E’ la “fine dell’Occidente conosciuto e inizio del nuovo medio evo.”

Trump, Zelensky e il futuro della geopolitica: una nuova strategia americana

Giampiero Massolo analizza la posizione di Trump sul conflitto ucraino, sostenendo che il presidente americano potrebbe ritirarsi dalla guerra per concentrarsi su obiettivi economici, con l'intento di separare Putin da Xi Jinping. L'Europa sembra marginalizzata, mentre l'Italia e altri alleati rischiano di trovarsi esclusi dalle decisioni cruciali. L'intervista con il diplomatico esplora anche le sfide future per l'Ucraina e l'Europa di fronte a una diplomazia sempre più assertiva e unilaterale.

Il nichilismo e la parodia della democrazia

Il video di Trump postato sui suoi social è una parodia nichilista della democrazia, in cui Gaza viene trasformata in un simbolo di consumismo e potere assoluto. Cresce una pericolosa spirale nichilista in Occidente, il vero antidoto è il confronto con la realtà, il dolore e l'incontro con l'altro

Il ritorno del tradizionalismo di genere nella destra americana

Le elezioni del 2024 hanno segnato un aumento del sostegno ai ruoli di genere tradizionali tra i repubblicani, sia uomini che donne. Dati recenti mostrano un’accelerazione di questa tendenza rispetto al passato, con il 48% degli uomini e il 37% delle donne repubblicane che credono che le donne dovrebbero tornare a ruoli tradizionali. Tuttavia, questo cambiamento sembra più legato alla politica che a un’effettiva trasformazione nei comportamenti sociali.

Trump capovolge il copione ucraino: fine della diplomazia occidentale

Trump ha stravolto la narrativa ucraina con una mossa cruda e spettacolare, liquidando le illusioni diplomatiche di Zelensky. Il presidente ucraino, abituato a dettare le condizioni ai suoi alleati, si è trovato di fronte a un leader che ha ribaltato il gioco con decisioni perentorie. Questa svolta segna la fine dell’ipocrisia diplomatica occidentale, lasciando campo libero a un mondo governato dalla forza, dove Putin osserva compiaciuto.

"Free speech" sotto attacco: l'ipocrisia della difesa della libertà di espressione nell'amministrazione Trump

L'amministrazione Trump si è presentata come paladina della libertà di parola, ma ha sistematicamente limitato il dissenso attraverso censure su media, istituzioni e piattaforme digitali. L’esclusione di giornalisti, la rimozione di contenuti governativi e la repressione del dissenso nelle università e nell’esercito rivelano una strategia per controllare il discorso pubblico. Questa ipocrisia minaccia la democrazia americana e rende urgente difendere i diritti garantiti dal Primo Emendamento. Pubblichiamo una sintesi dell'editoriale apparso oggi

Green Deal in bilico: l’UE tra ambizioni climatiche e realtà economica

L’Unione Europea sta ridimensionando il Green Deal, con rinvii e restrizioni alle normative ambientali per evitare impatti economici negativi. Sebbene abbia ridotto le proprie emissioni del 7,5% nel 2023, il resto del mondo continua ad aumentare la propria impronta carbonica. La strategia europea rischia di penalizzare la propria economia senza benefici globali. Bruxelles dovrebbe chiarire le sue reali intenzioni e trovare compromessi sostenibili.

L’illusione infranta del diritto internazionale e la sfida della democrazia

La crisi del diritto internazionale e il ritorno della legge del più forte minacciano i valori fondanti della democrazia europea. Dalla negazione dell’aggressione russa all’Ucraina al declino della Corte Penale Internazionale, il mondo sembra avviarsi verso una regressione. Tuttavia, la lezione di Piero Calamandrei ricorda che il diritto nasce dalla coscienza morale e che, anche nelle crisi più oscure, è possibile ricostruire un ordine giusto.