Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Consigli di lettura

La fine delle illusioni democratiche e la reazione trumpiana

The Atlantic pubblica un’analisi incisiva sulle dinamiche politiche dietro la rielezione di Donald Trump e le sfide del Partito Democratico. L’articolo evidenzia le debolezze strategiche dei Democratici e il successo della “Reazione Trumpiana” come risposta al malcontento economico e culturale. Per affrontare un elettorato sempre più complesso, i Democratici devono riconoscere i cambiamenti strutturali della società e adattare la propria strategia.

Guerra a tutti i costi?

La crisi post-imperiale della Russia conduce a un conflitto globale tra democrazia e autocrazia, giustificando la “guerra etica”? Questa convinzione latente ostacola il rinnovamento della cultura politica della sinistra. Il tonfo dei Democratici americani non ha stimolato un ripensamento strategico, mentre in Europa la sinistra appare subordinata al paradigma delle “guerre infinite”, che ostacola ogni progetto multipolare. Questo scenario permette alle destre di captare il malcontento generato dalle ostilità orientali e dalle crisi economiche.

Il rapporto di Amnesty su Gaza: è genocidio

Amnesty International ha concluso che Israele sta commettendo genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Il rapporto “You Feel Like You Are Subhuman” analizza le azioni militari israeliane, in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, evidenziando gravi violazioni dei diritti umani. Amnesty sostiene che Israele ha intrapreso atti proibiti dalla Convenzione sul Genocidio, come uccisioni, gravi danni fisici e mentali e condizioni di vita finalizzate alla distruzione fisica dei palestinesi.

Il costo della guerra: Ucraina devastata, Europa dipendente

La guerra in Ucraina ha devastato terre e vite, trasformando l'Ucraina in "uno dei paesi meno liberi al mondo" e alimentando un conflitto apparentemente senza fine. L’Europa, già stremata dalle sanzioni contro la Russia, dalle ingenti forniture di armi e denaro all’Ucraina e dalle spese per il proprio riarmo voluto dagli Stati Uniti, si trova a pagare un prezzo altissimo, aggravato dalla crescente dipendenza economica, politica e militare dagli USA.

La Corea del Sud tra svolta conservatrice e torsione bellicista

Un articolo di Guido Santevecchi sul Corriere della Sera del 4 dicembre contrappone due immagini della Corea del Sud a cui non eravamo più abituati, avendo acriticamente interiorizzato, negli ultimi tre decenni, l'idea che il Paese fosse ormai compiutamente "democratizzato". La svolta conservatrice di Yoon in politica interna, culminata nell'attacco al Parlamento e alle opposizioni, va oggi di pari passo con la torsione bellicista nei confronti della Corea del Nord. Un conflitto congelato per oltre 60 anni potrebbe riaprirsi, trascinando con se la fragile democrazia sud coreana.

“Ma quale eroismo! In guerra si muore come cani!”

L’Occidente sta progressivamente avvicinandosi al coinvolgimento diretto in Ucraina e “noi siamo già potenziali reclute” scrive Domenico Quirico su 'La Stampa'. Già si prepara la propaganda, con i suoi appelli all’eroismo e alla difesa della Patria. Ma un’eventuale chiamata alle armi potrebbe spianare la strada ai movimenti pacifisti generando un’esplosione di dissenso, una "marea minacciosa" di disertori e oppositori. Ma la prospettiva, secondo Quirico, potrebbe essere una rivolta non violenta da far impallidire le campagne del Mahatma Gandhi.

Siria: snodo cruciale del piano "imperiale" di Netanyahu (e Trump)

Il piano che Netanyahu sottoporrà Trump una volta insediato alla Casa Bianca: piegati gli Hezbollah, decimati i palestinesi, frantumata la Siria, pronti a colpire l’Iran, l’asse israelo-americano vede più vicino il progetto “imperiale” di fare dello stato ebraico l’incontrastata superpotenza della regione.

Gli USA suggeriscono a Kyiv la leva militare di massa. Zelensky: "No, grazie (per ora)"

Da tempo i giovani ucraini vengono prelevati con la forza, per essere spediti al fronte, a morire. Per una guerra che non ha alcuna possibilità di essere vinta, nel senso che il recupero, per via militare, dei territori illegalmente occupati dalla Russia, è fuori discussione, secondo la stessa difesa USA. Ciononostante, l’Amministrazione Biden ha proposto a Kyiv di abbassare l’età minima per la leva militare da 25 a 18 anni. Per ora i consiglieri del presidente Zelensky, hanno respinto la proposta: le risorse attualmente disponibili sono insufficienti anche per i soldati già mobilitati.

I retroscena del negoziato Israele-Libano

Le pressioni della Corte Penale Internazionale e la condivisione delle zone di estrazione del gas al largo delle coste del Mediterraneo sono i due pun ti cardine di un accordo fragile ma significativo. La sua riuscita richiederà comunque una vigilanza costante da parte della comunità internazionale. La pace tra Israele e Libano sarà duratura solo se accompagnata da un impegno reale per affrontare le cause profonde del conflitto.

Le critiche alla Corte Penale Internazionale tra ignoranza e propaganda

Giuliano Ferrara ha recentemente pubblicato un articolo durissimo sul mandato d’arresto per Netanyahu e Gallant emesso dalla Corte Penale Internazionale. Il testo presenta una visione ideologica e politicizzata del conflitto israelo-palestinese e ignora le problematiche strutturali del modello di “democrazia etnica” vigente in Israele. Soprattutto, la distorsione del ruolo della Corte rivela l'ignoranza dei termini giuridici del problema e un intento decisamente propagandistico.

Guerra e media: informazione o propaganda?

Uno studio delle strategie linguistiche adottate da Reuters e TASS durante la guerra Russia-Ucraina rivela la tendenza a rafforzare narrazioni geopoliticamente orientate. L’assenza di verifiche indipendenti in entrambi i casi rafforza l’impressione di un’informazione strumentale. Il linguaggio influenza il modo in cui il conflitto è percepito ma guida anche le risposte politiche e diplomatiche a livello internazionale.

Non facciamoci illusioni, Putin non sta crollando

L'Occidente non dovrebbe aspettarsi un imminente crollo di Putin o del sistema politico russo. Il Cremlino, nonostante le difficoltà, sta dimostrando di saper mantiene il controllo. L'esito del conflitto è incerto, ma ciò che è certo è che il popolo ucraino continua a subire le conseguenze più gravi.

Siamo sull'orlo di una guerra commerciale transatlantica?

I dazi proposti da Trump minacciano di innescare un conflitto commerciale che potrebbe trascinare l'Europa in quello che alcuni temono essere il suo peggior incubo economico. L'Unione Europea ha dichiarato di essere pronta a reagire con contromisure, se necessario. Tuttavia, le industrie europee rischiano di subire gravi interruzioni e perdite finanziarie a causa dell’aumento dei costi e delle restrizioni nell'accesso al mercato statunitense.

Dentro il 'pacifismo cinico' di Donald Trump

Alcuni giornali democratici e think-thank indipendenti cominciano ad analizzare seriamente la vittoria di Trump. Uno degli aspetti messi in luce è il modo in cui è stato utilizzato il discorso anti-guerra per fini elettorali.

Trump e la rinuncia alla dottrina dell'esportazione della democrazia con le armi

Dietro il 'pacifismo' di Trump c'è il rifiuto del suo elettorato per i costi dell' 'imperialismo democratico'. Pur amando la bandiera, gli americani sono diventati sempre più diffidenti verso le guerre — in particolare per gli ingenti investimenti militari necessari a sostenere il ruolo imperiale degli USA e le azioni unilaterali per "promuovere la democrazia all'estero".

Cosa c'è dopo la Pax Americana?

Mentre la Cina continua a crescere e gli Stati Uniti sembrano intenzionati a rinunciare al loro potere, il presidente eletto Donald Trump eredita un ordine mondiale in crisi. Ma quando un ordine mondiale già instabile è gestito da persone instabili o imprevedibili, l'ultima cosa che ci si può aspettare è la stabilità; la prima è la turbolenza.

“Stop War on Children: Pathways to Peace”. Il rapporto di Save the Children

Quasi 1 bambino su 5 vive in un Paese in conflitto, pari a 473 milioni di bambini. In media 31 minori al giorno vengono uccisi o mutilati.

Trump. La vittoria del 'Grande Sovvertitore'

Il paradosso americano: un ricco che riesce a mobilitare le fasce meno agiate promettendo di rovesciare il potere delle èlite. Questo populismo sovversivo ha vinto con il sostegno di un capitalismo che privilegia l'agilità del potere sulle "regole".

Rassegna stampa

In questo numero: Il governo di destra di Benjamin Netanyahu mostra un “disprezzo sfacciato” verso le norme internazionali sui diritti umani e la diplomazia, in particolare nei suoi attacchi contro le Nazioni Unite.

E' lecito fare il male per vincere il male?

La riflessione è innescata dal conflitto in Medio Oriente, dove un paese democratico, “com’è senza dubbio Israele”, usa una violenza che appare smisurata e crudele, suscitando un fiume di dibattiti morali e giuridici.