La manifestazione di Piazza del Popolo ha incarnato un’idea di Europa pluralista e contraddittoria, ma capace di trasmettere speranza - scrive Marco Damilano su Domani -. La folla, animata da bandiere europee e arcobaleno, ha accolto interventi che hanno messo al centro valori come libertà, dignità, diritti e pace, in netto contrasto con un dibattito pubblico sempre più ripiegato sul passato e sui richiami ai valori tradizionali. Andrea Riccardi ha sottolineato che l’Europa non deve essere una fortezza impaurita, ma un porto aperto all’integrazione e alla costruzione del futuro.
Tra gli interventi più applauditi, quelli di Emma Nicolazzi Bonati e Francesco Sansone, due giovani di Parma, e di Alessia Crocini, presidente delle Famiglie Arcobaleno, che ha definito l’Europa un baluardo di democrazia. La piazza era animata da un’ansia di costruzione politica che andava oltre la semplice adesione all’europeismo esistente. Tuttavia, era evidente anche l’assenza di una parte del Paese: chi non si sente rappresentato dalla politica o chi chiede una posizione più radicale, come sulla questione di Gaza.
L’evento ha lanciato un messaggio alla politica istituzionale: in un mondo frammentato, una piazza che unisce persone e idee è un segnale importante. Ma ha anche evidenziato la difficoltà di tenere insieme diverse sensibilità senza perdere una posizione chiara, un problema centrale per chi vuole costruire un’alternativa al sistema di potere attuale.
Elly Schlein, segretaria del Pd, ha partecipato senza strumentalizzare la piazza, in sintonia con i suoi valori. Paradossalmente, dopo anni di critiche interne, il suo partito sembra ora riconoscerne la leadership. Il futuro del Pd e della sua segretaria dipenderà dalla capacità di mantenere un equilibrio tra le varie anime della sinistra, senza rinunciare a un’identità chiara e credibile.