Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

“Il genocidio in Sudan è finanziato dagli Emirati. L’Occidente tace e tradisce le sue stesse leggi”

L’attivista sudanese Niemat Ahmadi, sopravvissuta al genocidio del Darfur, denuncia il silenzio complice dell’Occidente davanti alle atrocità in Sudan. Secondo lei, gli Emirati Arabi Uniti finanziano e armano le milizie responsabili del genocidio, mentre Stati Uniti ed Europa fingono di sanzionarle. “Chi arma i regimi autoritari alimenta guerre, migrazioni e radicalizzazione”, avverte.

Niemat Ahmadi, sopravvissuta al genocidio del Darfur e fondatrice del Darfur Women Action Group, lancia su La Repubblica ,  un appello urgente alla comunità internazionale: “Il Sudan è massacrato dagli Emirati Arabi Uniti e l’Occidente finge di non vedere”. In un’intervista a La Stampa, l’attivista accusa apertamente Abu Dhabi di finanziare e armare le Rapid Support Forces(RSF), milizie nate dai janjaweed - gli stessi gruppi che venticinque anni fa compirono le stragi in Darfur.

Guidate dai fratelli Dagalo - Mohammad Hamdan (“Hemedti”), Abdul Rahim e Al Gony - le RSF stanno commettendo atrocità sistematiche contro la popolazione africana indigena del Sudan, in particolare nel Darfur. Secondo Ahmadi, i Dagalo vivono oggi negli Emirati, da cui coordinano traffici di armi e fondi, violando apertamente le sanzioni internazionali. “Gli Emirati si presentano come moderati filo-occidentali, ma sono un regime autoritario che sostiene genocidi: quello in Sudan come quello a Gaza”, afferma.

L’attivista accusa gli Stati Uniti e l’Europa di ipocrisia: pur avendo riconosciuto che in Sudan è in corso un genocidio, non fanno nulla per far rispettare le sanzioni. “È un fallimento morale e politico. Alcuni leader delle RSF viaggiano liberamente in Europa e negli Stati Uniti con passaporti falsi forniti dagli Emirati.”

Le vittime principali, sottolinea, sono donne e bambini: “Nel genocidio del Sudan, come in quello di Gaza, gli stupri di massa e gli omicidi servono a distruggere la dignità delle comunità africane. Le RSF vogliono cancellare la nostra identità, persino alterando la composizione etnica del Paese”. Ahmadi cita il caso di Noura, una bambina di dodici anni stuprata davanti alla famiglia.

La responsabilità, aggiunge, ricade anche sui governi occidentali che continuano a vendere armi ai regimi del Golfo e a chiudere gli occhi davanti alle loro violazioni. “Chi arma i genocidi contribuisce a creare le stesse crisi migratorie che poi vuole respingere.”

Ahmadi conclude con un appello ai cittadini: “Pretendete dai vostri governi sanzioni vere contro chi finanzia massacri. Fermare l’impunità è l’unico modo per difendere la giustizia e la sicurezza globale. I genocidi di Sudan e Gaza sono una macchia indelebile sulla coscienza del mondo.”