Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

"Reti di veleno e di panico infestate dalla sinistra": l'attacco di Netanyahu ai media

veleno e panico
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente intensificato i suoi attacchi contro i media, descrivendoli come "reti di veleno e di panico" in un video pubblicato su X. Il sistema dei media israeliani sarebbe "infestato dalla sinistra". L’escalation avviene nel contesto del processo per corruzione che il premier sta affrontando e che presenta come orchestrato dai suoi "nemici di sinistra" e dai media”.

Come racconta Linda Dayan su Haaretz del 26 dicembre 2024, Netanyahu è sotto processo per corruzione, frode e abuso di fiducia in tre distinti casi, noti come Caso 4000, Caso 2000 e Caso 1000. Nel Caso 4000, le accuse principali riguardano un presunto accordo con il magnate dei media Shaul Elovitch, azionista di maggioranza di Bezeq. L’accordo corruttivo prevederebbe uno scambio tra vantaggi regolatori per l’azienda e una copertura mediatica favorevole al governo sull’influente sito di notizie Walla.

Il premier nega con fermezza ogni illecito, sostenendo che non vi sia stato alcun accordo e che le sue conversazioni con Elovitch fossero motivate dal desiderio di promuovere un maggiore pluralismo nel panorama mediatico israeliano. Netanyahu ha definito il sistema dei media israeliani come "infestato dalla sinistra" e incapace di riflettere le opinioni della maggioranza degli israeliani. Ha sostenuto che le sue azioni miravano a riequilibrare il discorso nazionale per affrontare le minacce esistenziali del Paese.

Nel frattempo, il documentario “The Bibi Files”, recentemente pubblicato, ha alimentato ulteriori controversie. Il film presenta dettagli inediti sulle indagini della polizia contro Netanyahu e sua moglie, rivelando presunti abusi di potere e uno stile di vita sfarzoso. Il documentario suggerisce che le recenti decisioni militari del governo potrebbero essere state strumentalizzate per distrarre l'opinione pubblica dai problemi legali del premier.

In una video-dichiarazione pubblicata sul suo account ufficiale su X, Netanyahu ha lanciato una tirata di quattro minuti contro i "nemici di sinistra e nei media", accusandoli di orchestrare una campagna diffamatoria nei suoi confronti. Ha inoltre affermato che il processo penale e la copertura mediatica ostile rappresentano una "caccia alle streghe" contro di lui e le sue politiche di destra.

Le azioni di Netanyahu continuano a polarizzare l'opinione pubblica israeliana. I suoi sostenitori vedono questi attacchi come una difesa legittima contro un sistema mediatico politicamente schierato contro il governo. I critici, invece, lo accusano di minare la libertà di stampa e di sfruttare il suo ruolo istituzionale per distogliere l'attenzione dalle accuse di corruzione.

Il processo e le accuse contro Netanyahu non solo segnano una sfida legale senza precedenti per il leader israeliano, ma stanno anche ridisegnando il panorama politico del Paese, approfondendo le divisioni tra i suoi sostenitori e i detrattori. Mentre il premier continua a negare ogni illecito, il suo futuro politico rimane incerto, con ripercussioni potenzialmente di vasta portata per la stabilità del governo e il ruolo di Israele sulla scena internazionale.

 

Immagine: creata in collaborazione con DALL-E