Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Oligarchia made in U.S.A.

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Per decenni, scrive Fabio Pavesi su Domani, il mondo occidentale ha stigmatizzato e denigrato il ruolo e le funzioni delle oligarchie finanziarie sorte nei Paesi dell’ex blocco sovietico. Un intreccio colossale con il potere autocratico che ha favorito la crescita del potere oligarchico finanziario spesso opaco e ambiguo. Un mondo corrotto e dominato dall’accumulo di ricchezze e potere nelle mani di una casta di eletti. Come in una paradossale nemesi storica, tocca ora all’economia di mercato del Paese del turbo liberismo soggiogarsi al nuovo modello di feudalesimo finanziario.

L'articolo di Fabio Pavesi (Domani del 24 febbraio 2025), analizza il legame tra affari e politica negli Stati Uniti, con un focus su Elon Musk e il suo crescente potere economico e istituzionale sotto l’amministrazione Trump. Tesla e SpaceX sono al centro di questa dinamica, beneficiando di enormi guadagni e di sostegno politico. L’autore evidenzia come Musk sia divenuto una figura chiave nel nuovo assetto di potere americano, con ripercussioni significative su settori strategici come l’auto elettrica e l’aerospazio.

Tesla: una crescita artificiale?

Il valore di Tesla in borsa è aumentato vertiginosamente dopo la vittoria di Trump, passando da 250 a oltre 400 miliardi di dollari. Questo incremento straordinario ha generato profitti enormi per Musk, che detiene circa il 20% delle azioni dell’azienda. Tuttavia, questo boom si basa su valutazioni speculative e non su una reale crescita industriale. Infatti, nel 2024 Tesla ha subito il primo calo delle vendite nella sua storia, con un ribasso del 6% nel fatturato e del 23% negli utili. Il titolo è entrato in una fase di bolla finanziaria, con un valore di mercato pari a 12 volte i ricavi annui e 150 volte i profitti.

Questa situazione ha messo in pericolo il dominio di Tesla, minacciato dalla concorrenza cinese, in particolare dalla BYD, che ha superato Tesla in vendite. La grande finanza americana, che possiede il 70% del capitale della società, è fortemente esposta a questa crisi, ed è qui che interviene la politica: "Ed ecco la ciambella di salvataggio dalla politica: i dazi sulle auto, anche quelle elettriche, che ovviamente penalizzano l'agguerrita cinese Byd e proteggeranno Tesla." Le politiche protezionistiche statunitensi, quindi, fungono da scudo per Tesla, evitando un collasso del titolo in borsa e garantendo la tenuta del sistema finanziario legato a Musk.

Il monopolio spaziale: SpaceX e Starlink

L’altro grande pilastro dell’impero di Musk è il settore spaziale. SpaceX e Starlink hanno di fatto monopolizzato il mercato dei lanci spaziali e delle comunicazioni satellitari, con un intreccio sempre più evidente tra interessi pubblici e privati. SpaceX ha ottenuto una posizione dominante grazie ai contratti miliardari con la NASA e il governo americano, diventando il principale fornitore di servizi di lancio. L’azienda ha superato concorrenti storici come Boeing e Lockheed Martin, assicurandosi commesse per miliardi di dollari.

La crescita di SpaceX non è avvenuta esclusivamente grazie agli investimenti privati di Musk, ma anche tramite il sostegno finanziario di grandi fondi americani e di contratti pubblici: "E anche qui la politica ha avuto e ha il suo peso. Di fatto SpaceX fa quasi metà del suo fatturato con le commesse della Nasa, riuscendo a scalzare giganti come Boeing e Lockeed Martin come fornitori storici dell'agenzia spaziale Usa." In particolare, la società si è finanziata attraverso ripetuti round di investimenti privati, vendendo azioni a prezzi crescenti e raccogliendo oltre 11 miliardi di dollari senza mai quotarsi in borsa.

Anche Starlink ha beneficiato di un'espansione senza precedenti, aumentando il fatturato da 2,3 miliardi nel 2023 a 7,8 miliardi nel 2024, con una previsione di 12 miliardi per l’anno successivo. Il programma Pleo della US Space Force prevede finanziamenti per almeno 3 miliardi di dollari, consolidando ulteriormente il ruolo di Musk nell’infrastruttura spaziale americana. Se Tesla dovesse rallentare, il monopolio spaziale garantirebbe comunque profitti enormi: "E così, se Tesla ora rischia di vedere crollare il valore stellare di Borsa, se la marcia delle vendite e dei profitti si fermerà, ecco che SpaceX e Starlink sono pronte a compensare eventuali futuri sboom della casa automobilistica."

Il potere finanziario di Musk

L’influenza di Musk non si limita al settore industriale, ma si estende anche alla politica e alla gestione delle risorse pubbliche. Il valore di SpaceX è cresciuto enormemente, raggiungendo i 350 miliardi di dollari sulla base delle ultime valutazioni private, con una capitalizzazione di oltre 20 volte i ricavi e 100 volte i profitti. Questa crescita ricorda quella di Tesla e suggerisce un potenziale rischio di bolla speculativa, sostenuta dall’"effetto Re Mida" di Musk.

Il suo impero finanziario, tra Tesla e SpaceX, è oggi stimato intorno ai 400 miliardi di dollari. Tuttavia, ciò che desta maggiore preoccupazione è il controllo che Musk sta esercitando sulla pubblica amministrazione americana. Con l’avvento dell’amministrazione Trump, migliaia di funzionari pubblici sono stati rimossi e molte agenzie governative sono finite sotto l’influenza diretta di Musk: "Solo uno sprovveduto non può vedere il colossale conflitto di interessi tra gli affari presenti e futuri di Musk e il ruolo delle commesse governative che ovviamente finiranno dirottate sui business di casa Musk."

L'autore conclude sottolineando come questo scenario rappresenti una svolta inquietante per il modello economico occidentale. Per anni, le oligarchie finanziarie erano state criticate nei paesi dell’ex blocco sovietico per il loro legame con il potere politico. Oggi, negli Stati Uniti, si assiste a una dinamica simile, con l’ascesa di un’oligarchia finanziaria sempre più intrecciata con le istituzioni statali. La crescita di Musk e del suo impero sembra incarnare una forma di "feudalesimo finanziario", dove l’accumulo di ricchezze e potere si concentra nelle mani di pochi, mettendo in discussione i principi del capitalismo liberale.

 

Immagine: Joseph Kepple, "The Bosses of the Senate" (1889). Interessi aziendali come enormi sacchi di denaro che incombono sui senatori.