USA: laboratorio del nuovo autoritarismo
Steven Levitsky, noto politologo di Harvard, analizza la seconda amministrazione Trump come esempio di “autoritarismo competitivo”: una forma di regime che mantiene le apparenze democratiche, ma ne svuota la sostanza. Il cuore del progetto è il controllo diretto dell’apparato statale da parte del presidente, attraverso licenziamenti mirati, repressione selettiva e pressioni su media, le università, la giustizia e le imprese. L’obiettivo non è un golpe tradizionale, ma la neutralizzazione della democrazia dall’interno, sostituendo la separazione dei poteri con una catena di comando personale. Il risultato è una democrazia formale, ma priva di contrappesi. E dunque illiberale. La sfida, avverte Levitsky, è riconoscere e fermare questo processo prima che sia troppo tardi.