Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

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Il riarmo tedesco e la fine dell’Europa pacifica

La decisione della Germania di aumentare massicciamente le spese militari - sostiene Donatella Di Cesare sul Il Fatto Quotidiano - é una svolta epocale e pericolosa per l’Europa. L’autrice critica la narrazione di Ursula von der Leyen sul riarmo come difesa della democrazia, sostenendo che questa scelta segnerà la "disgregazione politica" del continente e un ritorno della Germania come potenza militare autonoma. Con il concetto di Zeitenwende ("svolta dei tempi"), Berlino abbandona la prudenza postbellica per riaffermarsi come leader strategico. Di Cesare avverte che questo processo, accelerato senza dibattito democratico, potrebbe avere conseguenze imprevedibili, riaprendo fratture storiche. Conclude sottolineando il rischio di un’accettazione passiva della militarizzazione europea, "perfino nelle università, lì dove ci si attenderebbe una resistenza".

Rearm Europe: l’industria europea tra riconversione e riarmo

L’industria europea, e in particolare quella tedesca, - scrive Marco Palombi sul Fatto Quotidiano - sta affrontando una riconversione strategica verso la produzione militare, spinta dal piano Rearm Europe. Il declino del settore automobilistico ha favorito l’ascesa di giganti come Rheinmetall, mentre la Germania guida la trasformazione grazie alla sua superiore capacità di spesa. Tuttavia, questo processo potrebbe rafforzare la supremazia industriale tedesca a scapito di altri Paesi europei. Inoltre, l’efficacia economica della spesa militare rimane incerta, sollevando dubbi sulla sostenibilità di questa strategia nel lungo termine.

L’industria bellica USA guadagna mentre l’UE si riarma: strategie e interessi in gioco

L’Unione Europea - scrive Luca Liverani in un articolo inchiesta realizzato per l'Avvenire - accelera il riarmo, aumentando gli investimenti militari, ma la maggior parte delle armi proviene dagli Stati Uniti, favorendo l’industria bellica americana. Mentre l’Europa discute sulla creazione di un’industria della difesa più autonoma, persistono dipendenze strategiche e interessi economici che avvantaggiano Washington. Il dibattito tra sicurezza, autonomia e affari militari resta aperto.