Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

pace

I cattolici europei contro le destre: mobilitazioni in Austria e Germania

Le mobilitazioni cattoliche in Austria e Germania dimostrano una ferma opposizione all’estrema destra in difesa della democrazia. A Vienna, cinquantamila persone guidate dall’Azione Cattolica Austriaca e sostenute anche da Caritas Austria, hanno protestato contro i rischi di razzismo e autoritarismo delle posizioni del “Partito della Libertà”. In Germania, numerose associazioni del laicato cattolico si sono schierate contro le iniziative xenofobe di “Alternativa per la Germania”. In entrambi i paesi una serie di appelli e documenti sottolineano la responsabilità dei cristiani nel combattere discriminazione e populismo, promuovendo coesione sociale e alleanze democratiche.

Se riprovassimo con i dialoghi di pace

Oggi parlare di pace, di fratellanza universale, di diritti della persona sembra sia arcaico, da catalogare in quelle azioni comunicative offensive della post modernità che invece si arricchisce di slogan e posizioni di parte con avvilente superficialità. Eppure le cose non stanno come ci appaiono, come sempre si rileva quando le analisi sono più attente. Molto possiamo, anzi dobbiamo fare, contro ogni forma di rassegnazione e di pensiero unico, investendo nel valore universale che si sintetizza in un termine per tanti desueto: Dialogo.

Come il ‘capitalismo cannibale’ mina la pace e la democrazia

l capitalismo illiberale e l’ascesa dei nuovi fascismi minacciano pace e democrazia, dando vita a un “capitalismo cannibale” che fonde potere economico monopolistico e politica, eliminando le barriere tra Stato e mercato. In questo scenario, In questo scenario, incarnato da figure come Musk, Trump e le nuove destre, pace e democrazia sono sacrificate sull’altare degli interessi economici e di una politica che si piega al populismo. L’Europa, smarrita la sua vocazione socialdemocratica e pacifista, deve affrontare la sfida del 2025 riscoprendo quei valori per contrastare questa deriva autoritaria.

Quei diritti umani in bilico tra civiltà e barbarie

Con la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948), il panorama dei diritti fondamentali ha subito una svolta storica. Da rivendicazioni interne agli Stati, come quelle sancite dal Bill of Rights inglese o dalla Dichiarazione francese del 1789, i diritti umani sono diventati una questione internazionale, portando la comunità globale a riconoscerne la violazione come un problema collettivo. Ciò significa che la loro protezione implica una limitazione della sovranità statale. Per questo oggi il nazionalismo e la crisi del multilateralismo, erodendo la fiducia nei meccanismi internazionali, minacciano “il processo di civilizzazione" apertosi nel 1948.

La diplomazia della speranza

Il teologo Bruno Forte riflette sulla “diplomazia della speranza”, un approccio che intreccia verità, perdono e solidarietà. Dal pellegrinaggio spirituale alla responsabilità personale, il Giubileo diventa un’occasione per costruire un futuro più giusto e solidale.

1 gennaio 2025: Giornata Mondiale della Pace. Il messaggio di Papa Francesco

Nel suo messaggio per la 58ª Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il 1° gennaio 2025, Papa Francesco lancia un invito universale a riscoprire il senso della giustizia e della solidarietà. Attraverso la denuncia delle ingiustizie globali e la proposta di azioni concrete, Francesco richiama l’umanità alla responsabilità verso i più deboli e verso il pianeta.

Il “dovere morale” di morire

Recentemente Ezio Mauro si è unito al coro della guerra come “dovere morale”. Descrive la galassia pacifista in modo caricaturale: nostalgici del comunismo, contestatori ipocriti e opportunisti, antiamericani irriducibili e persino “nemici della democrazia”. Definisce la realpolitik “il mal sottile dell’Occidente” e la pace uno slogan vuoto e nichilista, perché nega l’esistenza di ideali per cui valga la pena morire. Ben poche tra le grandi testate internazionali mostrano un simile spensierato disprezzo per il pluralismo di analisi e prospettive.

I corpi della pace

Nasce Antìmaka: un magazine, un luogo d’incontro, uno strumento di riflessione contro ogni logica di guerra.

Guerra a tutti i costi?

La crisi post-imperiale della Russia conduce a un conflitto globale tra democrazia e autocrazia, giustificando la “guerra etica”? Questa convinzione latente ostacola il rinnovamento della cultura politica della sinistra. Il tonfo dei Democratici americani non ha stimolato un ripensamento strategico, mentre in Europa la sinistra appare subordinata al paradigma delle “guerre infinite”, che ostacola ogni progetto multipolare. Questo scenario permette alle destre di captare il malcontento generato dalle ostilità orientali e dalle crisi economiche.

Caracciolo: Guerre per la pace e guerre per la guerra

Intervento di Lucio Caracciolo all'XI Festival di Limes a Genova 2024 "Fine della guerra". Estratto dalla prima giornata, venerdì 10 maggio.

Dialogo Zuppi-Cacciari su "Guerra o Pace"

Il 5 settembre 2024 si è aperto il Festival della Politica di Mestre (Venezia), organizzato dalla fondazione Gianni Pellicani, con un dialogo tra il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e il filosofo Massimo Cacciari. Il dialogo era intitolato "Guerra o Pace".