Alberto Negri, su il manifesto, descrive l’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca come un’imboscata. Zelensky, convinto di concludere un accordo sulle terre rare, si è invece trovato di fronte a una narrazione della guerra in Ucraina completamente ribaltata.
Secondo Negri, Trump ha dimostrato che per lui vale solo la legge del più forte. L’incontro si è trasformato in una vera e propria battuta di caccia, con Trump che ha incalzato Zelensky con argomenti falsi fino a metterlo all’angolo e costringerlo alla fuga. Non è stato un negoziato ma una deliberata umiliazione pubblica, trasformando la diplomazia in un’aggressione frontale.
L’Europa, scrive Negri, non può ignorare quanto accaduto. La strategia di Trump è chiara: gli europei devono farsi carico dei costi di una tregua in Ucraina e pagare per mantenere l’ombrello della NATO, senza più contare sul sostegno incondizionato degli Stati Uniti. E se mai saranno invitati a un negoziato tra Washington e Mosca, dovranno versare un prezzo d’ingresso per ottenere un posto al tavolo.
Un’altra lezione dell’incontro è che per Trump non esiste una “pace giusta”, come credono invece Ucraina ed Europa, ma solo una “pace possibile”, dettata da lui e da Putin. Gli ucraini e gli europei sono semplici comparse. Lo si è visto quando, alla domanda se si considerasse alleato dell’Ucraina o mediatore, Trump ha risposto che per lui valgono solo gli interessi degli Stati Uniti.
L’episodio ha implicazioni ben oltre la guerra in Ucraina. Trump si considera legibus solutus, svincolato da qualsiasi regola o vincolo, e agisce secondo impulsi che possono sfociare in scoppi d’ira improvvisi, come quando, durante l’incontro, il suo volto è diventato paonazzo mentre insultava Zelensky.
Negri sottolinea che tutto questo non è frutto del caso né delle eccentricità di un leader imprevedibile. È il risultato di un piano accuratamente elaborato negli ultimi quattro anni, sia sul fronte della politica estera che interna. Lo dimostra la raffica di ordini esecutivi firmati da Trump in un solo mese, un’offensiva contro il deep state statunitense, che lui considera il vero nemico. E in questo quadro, l’Europa è solo una pedina, ridotta a un ruolo subalterno. “Noi, ai suoi occhi, siamo solo vassalli da usare come portantini in una battuta di caccia.”
Il quadro che emerge è quello di una rottura definitiva con il passato. Con Trump, si chiude l’epoca dell’Occidente così come lo conoscevamo e si apre, conclude Negri, “il nuovo medio evo.”
Immagine: creata con la collaborazione dell'intelligenza artificiale (DALL-E).