Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Il Ritorno di Londra: La Nuova Realtà Europea tra Sicurezza e Economia

Il Regno Unito si riavvicina all’Europa in un contesto geopolitico ed economico profondamente mutato. L’aumento delle spese militari e il rafforzamento delle relazioni con le capitali UE segnano un cambiamento dettato dall’aggressività russa e dalla ristrutturazione della NATO sotto l’influenza di Donald Trump. Al contempo, Londra potrebbe contribuire alla competitività europea, rilanciando l’integrazione economica e finanziaria, mentre l’Europa cerca nuove strategie per sicurezza e crescita.

Sul Corriere della Sera Danilo Staino scrive che negli ultimi anni, il panorama geopolitico europeo ha subito trasformazioni profonde, in gran parte accelerate dall’aggressività russa, dalla riorganizzazione delle priorità della NATO e dalla crescente influenza di Donald Trump. In questo contesto, il Regno Unito, nonostante la Brexit, si sta riavvicinando alle principali capitali europee, ponendo le basi per una cooperazione più stretta sia sul fronte della sicurezza che su quello economico.  

Il premier britannico Keir Starmer ha recentemente annunciato un incremento delle spese militari del Regno Unito, portandole dal 2,3% del PIL al 2,5%, con l’obiettivo di raggiungere il 3% entro il 2030. Gli analisti ritengono che, per ripristinare la piena efficienza dell’esercito britannico, sarebbe necessario arrivare fino al 3,5%, considerando gli anni di investimenti insufficienti e il trasferimento di ingenti quantità di armamenti all’Ucraina. La decisione di aumentare il budget della difesa sarà uno dei temi principali che Starmer porterà nei colloqui con l’amministrazione statunitense, segnalando così una crescente sintonia tra Londra e Washington.  

Un altro segnale di questa nuova fase è l’imminente incontro tra alcuni dei maggiori Paesi europei, previsto a Londra per discutere di sicurezza. Fino a poco tempo fa, un evento di tale portata sarebbe stato impensabile su suolo britannico, ma il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha reso necessaria una revisione delle strategie europee. Il consolidamento dei rapporti tra Regno Unito e Unione Europea potrebbe inoltre ricevere ulteriore impulso dalla Germania, dove Friedrich Merz, prossimo cancelliere, ha mostrato una chiara propensione verso il mondo anglosassone. Merz ha criticato Angela Merkel e la UE per non aver fatto abbastanza per scongiurare la Brexit, e il suo governo prevede un aumento della spesa militare, rafforzando così il dialogo con gli Stati Uniti.  

Anche l’Italia gioca un ruolo rilevante in questa riorganizzazione dei rapporti internazionali. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha costruito un buon rapporto con Londra, prima con l’ex premier conservatore Rishi Sunak e ora con il laburista Starmer, con il quale ha discusso in particolare di politiche migratorie. Questa rinnovata collaborazione riflette una consapevolezza condivisa tra i governi europei: nessuno, al momento, è in grado di garantire autonomamente la sicurezza dell’Ucraina e del continente senza il supporto degli Stati Uniti. La Casa Bianca rimane quindi un attore fondamentale per il futuro della NATO e delle strategie di difesa europea, anche se il ritorno di Trump suggerisce che il sostegno americano non sarà più incondizionato.  

Oltre alla sicurezza, il riavvicinamento tra Londra e l’Europa potrebbe avere implicazioni significative anche in ambito economico. Da almeno due decenni, il continente ha perso competitività rispetto agli Stati Uniti e ad altre aree del mondo, registrando tassi di crescita in calo. Diversi rapporti per la Commissione Europea, redatti da figure di spicco come Enrico Letta, Mario Draghi e Sauli Niinistö, hanno sottolineato la necessità di riforme per liberalizzare i mercati e creare nuove opportunità di sviluppo. Tuttavia, la Brexit ha privato Bruxelles della spinta liberale tradizionalmente portata dal Regno Unito, lasciando spazio a un approccio più regolamentato e a un maggiore intervento statale nel business.  

Un’eventuale reintegrazione di Londra nelle dinamiche economiche europee potrebbe favorire uno degli obiettivi principali delle riforme in discussione: la creazione di un mercato unico dei capitali a livello continentale. La City di Londra, il secondo centro finanziario più importante al mondo dopo New York, potrebbe apportare un contributo decisivo, colmando un vuoto che la Brexit ha lasciato nella struttura finanziaria dell’Unione Europea.  

Questa riconfigurazione dei rapporti tra Regno Unito e UE si inserisce in un quadro più ampio di trasformazione degli equilibri di potere in Europa. Negli ultimi anni, i Paesi del Nord-Est europeo – dalla Polonia ai tre Stati baltici, fino alla Finlandia, ai Paesi Bassi e alle nazioni scandinave – hanno assunto un ruolo sempre più centrale. Questi Stati, tra i più esposti alla minaccia russa, condividono un’impostazione economica liberale e un approccio pragmatico alle politiche di sicurezza. Il crescente peso di questa area geografica nell’Unione Europea potrebbe favorire un riavvicinamento con il Regno Unito, superando definitivamente il trauma della Brexit e promuovendo una maggiore integrazione nei settori chiave della difesa e dell’economia.