Le elezioni del 2024 - scrive in NYT - non sono state solo una vittoria per Donald Trump, ma hanno segnato un'importante svolta culturale, evidenziando una crescente adesione ai ruoli di genere tradizionali, soprattutto all’interno del Partito Repubblicano. Questo fenomeno è stato sostenuto da dichiarazioni pubbliche dello stesso Trump, che ha enfatizzato il suo ruolo di “protettore” delle donne, e dal suo vicepresidente, JD Vance, noto per aver deriso le donne senza figli chiamandole “childless cat ladies.” Parallelamente, si è diffuso un crescente interesse per la cosiddetta “manosfera” online e il movimento delle “tradwives” (mogli tradizionali), che promuovono uno stile di vita basato sulla sottomissione femminile e la centralità della famiglia.
Se fino a poco tempo fa queste dinamiche sembravano mere impressioni, oggi esistono dati concreti che ne confermano la portata. Diversi studi condotti nel 2024 mostrano infatti un incremento del sostegno ai ruoli di genere tradizionali, in particolare tra gli elettori repubblicani. Secondo il 'Views of the Electorate Research Survey', la percentuale di uomini repubblicani che credono che le donne dovrebbero tornare ai loro ruoli tradizionali è passata dal 28% nel 2022 al 48% nel 2024. Tra le donne repubblicane, la percentuale è salita dal 23% al 37%. Al contrario, tra i democratici, questi valori sono rimasti stabili.
Un altro indicatore significativo riguarda la percezione della mascolinità. Il numero di repubblicani che ritiene che il cambiamento della figura maschile negli ultimi decenni sia stato negativo per la società è aumentato considerevolmente: circa tre quarti di uomini e donne repubblicani oggi concordano con questa affermazione. Inoltre, un’indagine del 'Public Religion Research Institute' ha rilevato che il 79% degli uomini repubblicani e il 67% delle donne repubblicane ritengono che la società sia diventata “troppo morbida e femminile,” una crescita significativa rispetto al 2011.
Questi cambiamenti non sembrano essere guidati solo da una maggiore libertà di espressione delle opinioni conservatrici, ma da un vero e proprio cambiamento di mentalità. Se si trattasse solo di una questione di maggiore accettazione pubblica delle idee tradizionali, ci si aspetterebbe un aumento del conservatorismo in tutte le aree relative al genere, comprese le percezioni sulla discriminazione femminile. Tuttavia, i dati mostrano che le opinioni sui problemi di discriminazione di genere sono rimaste pressoché invariate dal 2016. Questo suggerisce che la crescente adesione ai ruoli di genere tradizionali non è solo un riflesso di un ambiente culturale più permissivo, ma un cambiamento attivo nelle convinzioni politiche dei repubblicani.
Nonostante l’apparente spinta verso il tradizionalismo di genere, i dati sulle abitudini reali della società americana raccontano una storia diversa. Le statistiche sulla partecipazione femminile al mondo del lavoro mostrano livelli record, con sempre più donne economicamente indipendenti. Allo stesso tempo, i tassi di matrimonio e natalità sono in calo, in particolare tra le donne con minori livelli di istruzione. Anche i ruoli domestici stanno cambiando: secondo i dati sui tempi di utilizzo, gli uomini sposati stanno dedicando sempre più tempo a compiti tradizionalmente femminili, come le faccende domestiche e la spesa.
In questo contesto, il crescente tradizionalismo di genere tra i repubblicani sembra più una reazione ai cambiamenti sociali che una reale inversione di tendenza. È possibile che l'aumento di queste posizioni sia una risposta al progressivo spostamento della società verso un modello più equo e paritario, piuttosto che un segnale di un effettivo ritorno ai valori del passato.
Nonostante ciò, il divario tra democratici e repubblicani sulle questioni di genere si sta ampliando. Se in passato le differenze tra i due schieramenti erano minime su questi temi, oggi la visione del ruolo di uomini e donne nella società è diventata uno dei principali punti di scontro politico. Il vero divario non è più tra uomini e donne, ma tra chi sostiene una visione tradizionale del genere e chi invece promuove un modello più progressista.