Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Un nuovo umanesimo tra cristianesimo e comunismo?

Aldo Cennamo, in un articolo su Repubblica, esamina il nuovo libro di Franco Vittoria Il pensiero politico dei cattolici tra lo Stato e le Istituzioni, a cui contribuiscono anche Gianluca Luise e Franco Motti.

L'articolo esplora l'influenza del pensiero cattolico-democratico sulla costruzione delle istituzioni italiane del dopoguerra e la necessità di riflettere sul ruolo dei cattolici nella politica odierna. Vittoria si confronta con le figure storiche di Sturzo, De Gasperi, La Pira e Dossetti, che hanno contribuito a dare forma alla struttura democratica italiana, e con i valori che guidarono il movimento cattolico nell'affermare la giustizia sociale e la democrazia contro la dittatura fascista.

Cennamo osserva che il libro invita i cattolici a trovare un ruolo in grado di interpretare la "modernità" senza rinunciare ai valori tradizionali di solidarietà e giustizia sociale. Vittoria sottolinea come l'Italia, oggi segnata da una crisi politica e morale, abbia bisogno di un pensiero cattolico che sappia porsi come alternativa ai populismi e agli autoritarismi crescenti, offrendo una visione basata sulla centralità della persona umana e sulla tutela dei diritti fondamentali.

Tra i riferimenti principali del testo c'è Mario Tronti, pensatore recentemente scomparso, che aveva suggerito una possibile convergenza tra i valori di cristianesimo e comunismo, in particolare attraverso l’incontro sui temi della solidarietà e della giustizia sociale. Tronti si chiedeva se potesse emergere un nuovo pensiero politico capace di affrontare le sfide attuali, come la disuguaglianza economica e la crisi ambientale, basandosi su valori di fraternità e uguaglianza.

Citando Papa Francesco, Cennamo conclude che la proposta di Tronti rappresenta un invito a costruire una politica centrata sull'essere umano, su un nuovo umanesimo in cui “la vita è l’arte dell’incontro.” In tale prospettiva, i diritti alla vita e alla felicità devono diventare obiettivi centrali di un rinnovato impegno politico e sociale. "La sfida consiste nel costruire una politica che metta al centro il bene comune e i diritti inalienabili di ogni persona," ponendo la vita e la felicità come traguardi imprescindibili.