Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Rassegna stampa

In questo numero: Il governo di destra di Benjamin Netanyahu mostra un “disprezzo sfacciato” verso le norme internazionali sui diritti umani e la diplomazia, in particolare nei suoi attacchi contro le Nazioni Unite. Per questa strada, Israele si sta trasformando in uno “stato canaglia”. Lo sostiene un editoriale non firmato del quotidiano britannico The Guardian pubblicato 28 ottobre 2024,

A seguire, un articolo su Repubblica del 31 ottobre in cui Aldo Cènnamo recensisce il nuovo libro di Franco Vittoria “Il pensiero politico dei cattolici tra lo Stato e le Istituzioni”. Tra i riferimenti principali del testo vi è Mario Tronti, pensatore recentemente scomparso, che aveva suggerito una possibile convergenza tra i valori di cristianesimo e comunismo, in particolare attraverso l’incontro sui temi della solidarietà e della giustizia sociale.

Infine, l’editoriale di Muro Megatti su Avvenire del 19 ottobre 2024, "Le domande che possono invertire la logica delle armi” in cui l’autore richiama l’urgenza di interrompere la spirale di violenza e la tendenza a normalizzare la guerra come un destino inevitabile. Megatti si interroga sul fatto che oggi, nel cuore del mondo globalizzato, l’atavica logica amico-nemico ritorna con la sua stolida pretesa: non c’è alternativa. Ciò che si dimentica è che l’essere umano è sì capace di uccidere, di offendere, di vendicarsi. Ma è capace anche di altre azioni. Di fermare l’automatismo. È capace, cioè, di essere libero.”