Antimaka s.f.: nome immaginario composto da anti (contro) e mache (battaglia). Evoca una figura mitologica che ripudia la guerra, lottando per la pace e la giustizia.

Gaza

Gaza oltre il territorio: visioni geopolitiche tra ironia e proposte concrete

Lucio Caracciolo - in un commento su Repubblica - esplora il modo in cui gli Stati Uniti tendono a trattare le crisi geopolitiche con un approccio pragmatico e transattivo, spesso ignorando la complessità storica e culturale delle regioni coinvolte. Partendo da una satira televisiva del 1975, riflette sulla proposta di Donald Trump di inviare truppe americane a Gaza. L'autore discute anche la possibilità di un'iniziativa europea per accogliere temporaneamente rifugiati palestinesi, evidenziando l’inerzia dell’UE nel contesto del conflitto israelo-palestinese.

“No Other Land”, contro la pulizia etnica a Gaza, vince l’Oscar 2025 per il Miglior Documentario

No Other Land - girato da due registi, Basel Adra e Yuval Abraham, uno palestinese e l'altro israeliano - vince l'Oscar 2025 per il Miglior documentario “Chiediamo al mondo di intraprendere azioni serie per fermare l’ingiustizia e porre fine alla pulizia etnica del popolo palestinese”, ha dichiarato Adra, giornalista e attivista palestinese. “Circa due mesi fa sono diventato padre, e il mio desiderio per mia figlia è che non debba vivere la stessa vita che sto vivendo io adesso. … ‘No Other Land’ riflette la dura realtà che sopportiamo da decenni e a cui continuiamo a resistere.”

Il nichilismo e la parodia della democrazia

Il video di Trump postato sui suoi social è una parodia nichilista della democrazia, in cui Gaza viene trasformata in un simbolo di consumismo e potere assoluto. Cresce una pericolosa spirale nichilista in Occidente, il vero antidoto è il confronto con la realtà, il dolore e l'incontro con l'altro

Trump dalla "post-verità" alla "anti-verità". Per l'Europa l'ultima chance

Massimo Cacciari, su La Stampa, analizza il passaggio dalla "post-verità" alla "anti-verità", dove la politica non solo ignora i fatti ma li distorce per propaganda. Trump ne è un esempio, definendo Zelensky un dittatore e proponendo lo sfruttamento delle spiagge di Gaza, senza una reazione forte dall'Europa. Anche il paragone tra Putin e il Terzo Reich è una manipolazione storica. Il conflitto in Ucraina richiede un trattato definitivo, poiché la storia insegna che i veri trattati di pace nascono quando la propaganda si placa e viene riconosciuta la realtà dei rapporti di forza. Se l'Occidente perseguirà una strategia egemonica globale, il rischio di una nuova guerra mondiale sarà inevitabile. L'Unioe Europea deve agire in autonomia per evitare di restare marginale e subordinata a Washington.

La pulizia etnica di Gaza non l’ha inventata Trump

L’attacco israeliano a Gaza non è un evento isolato, ma parte di una strategia di pulizia etnica in corso da decenni, sostenuta dagli Stati Uniti indipendentemente dal presidente in carica. Come sottolinea Jonathan Cook su Middle East Eye, la retorica cambia, ma la politica resta la stessa: Biden ha giustificato la distruzione con il linguaggio dell’“autodifesa umanitaria”, mentre Trump ha reso il piano esplicito, presentandolo come un’opportunità immobiliare. Tuttavia, entrambi hanno perpetuato il sostegno a Israele. Con la resistenza di Egitto e Giordania, il progetto è in stallo. È solo una tregua temporanea o il preludio di un nuovo massacro?

USA. Appello contro il piano su Gaza di Trump

Lo firmano oltre 350 rabbini e figure della comunità ebraica nordamericana denunciandolo come un progetto di pulizia etnica e atto immorale. L’iniziativa, diffusa con una pagina pubblicitaria sul New York Times, ha raccolto il sostegno di artisti e intellettuali come Tony Kushner, Naomi Klein e Joaquin Phoenix. Il piano prevede il trasferimento forzato di un milione di palestinesi per fare spazio a un’area immobiliare. Interpellato dai media vaticani, il rabbino David Rosen ha sottolineato la gravità del progetto, ma dubita che l’appello influenzi la politica americana

La distruzione di Gaza e il 'suicidio di Israele'

Una lunga e coraggiosa inchiesta pubblicata dal giornale di opposizione israeliano Haaretz squarcia un velo sull’arbitrarietà, la palese illegalità e la crudeltà gratuita di alcune operazioni militari israeliane a Gaza. Un tassello di quel mosaico di violenza tossica che Anna Foa ha chiamato "il suicidio di Israele".

La fame come arma di guerra

L'articolo pubblicato su Al-Jazeera dalla psichiatra Samah Jabr analizza il devastante uso della fame come arma nella guerra israeliana a Gaza. La crisi non solo sta distruggendo le vite dei residenti, ma sta lasciando cicatrici profonde a livello psicologico e sociale in tutta la popolazione palestinese.

Il rapporto di Amnesty su Gaza: è genocidio

Amnesty International ha concluso che Israele sta commettendo genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Il rapporto “You Feel Like You Are Subhuman” analizza le azioni militari israeliane, in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, evidenziando gravi violazioni dei diritti umani. Amnesty sostiene che Israele ha intrapreso atti proibiti dalla Convenzione sul Genocidio, come uccisioni, gravi danni fisici e mentali e condizioni di vita finalizzate alla distruzione fisica dei palestinesi.